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Roma, Petrachi ha inviato un sms offensivo a Pallotta

LaPresse

Rottura con il presidente ma il ds non vuole dimettersi. Pronti De Sanctis e Berta

Redazione

Paulo Fonseca sperava che queste ore servissero a scegliere chi tra Pellegrini e Pastore dovesse affiancare Mhkitaryan e Dzeko nella partita “d’esordio” contro la Sampdoria. Invece s’è ritrovato immerso nell’ennesima tempesta primaverile della Roma. Il ds Gianluca Petrachi - scrivono Matteo Pinci e Giulio Cardone su "La Repubblica" - ha iniziato ieri a trattare il suo addio alla società, inevitabile dopo giorni in cui ha fatto tutto ciò che poteva fare per inimicarsi allenatore, giocatori e dirigenti. Ora è esplosa la bolla Petrachi, manifestata da un messaggio decisamente offensivo inviato dal ds al presidente James Pallotta, un tipo suscettibile non poco: giovedì sera sul suo cellulare è comparso un sms in italiano del direttore sportivo che gli rivolgeva epiteti non proprio gratificanti. Il motivo: Petrachi si era offeso perché il presidente aveva dimenticato di citarlo durante un’intervista in cui parlava del rapporto tra il tecnico Paulo Fonseca e i dirigenti.

Quella però era solo un’anticipazione di un discorso più lungo, in queste ore sarebbe dovuto uscire il testo integrale in cui invece di Petrachi parlava egregiamente. Parole che difficilmente leggeremo: dopo aver ricevuto quell’sms infatti Pallotta ha chiesto ai dirigenti la “testa” di Petrachi. Che a sua volta si sente poco considerato nelle scelte di mercato e venerdì è partito per la sua Lecce, dove vive la famiglia. Dopo un anno appena, la sua avventura è già ai titoli di coda. Da ieri sono iniziate le trattative per risolvere il rapporto: il ceo Guido Fienga sta cercando di ricucire lo strappo e Petrachi di certo non si dimetterà.

Le strade che restano sono quindi tre: il licenziamento per giusta causa (impraticabile). La permanenza da separato in casa. O l’esonero, con buonuscita di un anno. La soluzione che auspicano tutti a partire dai giocatori, furibondi con lui che nei giorni scorsi aveva pubblicamente mosso dubbi sul modo di allenarsi della squadra. Solo l’ultimo caso di incontinenza verbale del ds, che per una gaffe era finito al centro di un’inchiesta della Procura federale col sospetto di aver lavorato sotto traccia per la Roma quand’era ancora al Torino. Potrebbe sostituirlo Morgan De Sanctis, già in organico alla Roma, che ha congelato il passaggio all’Ascoli in attesa di capire se potrà giocarsi le sue carte. Da escludere il ritorno di Ricky Massara, del Milan. La suggestione è riportare in Italia Andrea Berta, ds dell’Atletico.