È tornato il derby romano, di nuovo con le curve piene di gente e di colori, con 50mila tifosi (forse di più) a spingere le squadre nella partita che come ai vecchi tempi è la più importante dell’anno, con la tensione che preoccupa le forze dell’ordine e fa vibrare cuori appassionati. È bastato rimuovere la barriere nelle curve e l’impossibile è diventato possibile: esattamente dodici mesi fa, il 3 aprile 2016, appena 23mila spettatori per Roma-Lazio, record negativo all time; martedì sera saranno più del doppio. C’è in palio la finale diCoppa Italia, la città si fermerà. I giallorossi costretti alla rimonta perché la Lazio all’andata ha vinto 2-0. Ora ironizzano, i tifosi biancocelesti, su questa mobilitazione per togliere le barriere in curva proprio in occasione della partita più attesa, quella che decide una stagione, come scrivono Pinci e Cardone su La Repubblica.
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Roma pensa già al derby. Le due diverse strategie per un’unica ossessione
Spalletti in conferenza: "L'unico modo per preparare la gara contro la Lazio è vincere contro l'Empoli"
Ma oggi la corsa è diversa, i due tecnici si affannano a ripetere "non pensiamo al derby, prima c’è una partita importantissima da giocare". Roma-Empoli alle 20.45 e, prima, Sassuolo-Lazio alle 18.
Se a Trigoria hanno iniziato a guardarsi intorno, è soltanto perché costretti a lavorare all’eventualità che Spalletti decida di salutare a fine stagione. Una prospettiva che dopo i risultati dell’ultimo anno non piace a nessuno, ma è lui stesso a lasciar cadere copiosi indizi in questo senso: prima cancellando proprio Monchi ("con lui si parla di futuro: oggi c’è Massara e il mio ds è Massara"). Poi ribadendo che arrivare secondo non basterebbe a offrirgli lo stimolo per restare: "Se non si vince non resto e vincere vuol dire conquistare un trofeo". Quindi rischiano di bastare una manciata di giorni a definire quello che sarà del legame tra la Roma e Spalletti: dipenderà dal Napoli, se riuscirà a fermare la Juve imbattibile (e imbattuta) da 14 partite ufficiali. E ovviamente dal derby, diventato lo snodo cruciale della stagione. Consapevole del peso della distrazione per un gruppetto di ragazzi che fino a meno di un mese fa coltivavano l’utopia di arrivare in fondo ad almeno due competizioni su tre e oggi aggrappati all’obiettivo “remuntada”, l’allenatore insiste: "L’importanza nella nostra città del derby ti può portare a pensare a quello, ma il vero modo per prepararlo bene è vincere contro l’Empoli e concentrarsi solo su questo". Però fa riposare i titolarissimi Nainggolan (nonostante l’assenza forzata di De Rossi e Strootman a centrocampo), Manolas e forse Salah.
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