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Roma, lo spettro Andreazzoli l’uomo che non bucava il video

Tra i giallorossi lo ricordano tutti come l’allenatore del derby perso nella finale di Coppa Italia

Redazione

Il suo “pacchetto” Roma si bucò il 26 maggio del 2013 con quel derby maledetto . Ne uscì un liquido velenoso: "Fu un’esperienza così amara, però alla fine fu solo una partita persa. Quando ho perso a Parma domenica mi giravano le scatole allo stesso modo". Con i suoi 65 anni Aurelio Andreazzoli è il tecnico meno giovane della serie A, come riporta Enrico Sisti su La Repubblica.

Viveva a Trigoria perché a Trigoria aveva tutto, anche se poi doveva difendersi da chi lo accusava di essere solo un po’ tirchio: «Per andare a lavorare impiego 45 secondi, vi pare poco?». Adesso a Roma lo ricordano tutti come l’allenatore del derby perso nella finale di Coppa Italia, una partitaccia, giocata male e finita peggio (vinse la Lazio grazie a Lulic). Difficile per tutti entrare in corsa. Ancor di più se si è chiamati ad entrare, da conducenti, in una squadra così disastrata da ricordare più una corriera che un club, sballottata fra Ranieri, Montella, Luis Enrique, la strada d’asfalto e quella dei sogni. E sempre con qualche angoscia da smaltire. Eppure aveva avuto una media punti superiore a quella di Zeman. Solo che non bucava, era troppo composto, comandava senza clamore, segnato dalle stimmate del traghettatore.

Ormai sono passati anni. E magari nessuno avrebbe allenato quel gruppo rimanendo lucido. "A Roma ho lasciato tanto. Dodici anni della mia vita sono lì e non si possono cancellare, ho vissuto in uno spogliatoio fantastico e accanto a gente vera, grandi professionisti". Tornato in serie A con l’Empoli, Andreazzoli gioca adesso un calcio moderno per palati moderni e moderni interpreti. E l’Empoli vale più dei suoi 5 punti in classifica. "Per me affrontare la Roma non è come affrontare un’altra squadra. Emotivamente e calcisticamente".