Roma contro Lazio, Garcia contro Pioli. «Se siamo noi stessi vinciamo», dice il francese, cui il biancoceleste ribatte che «sì, la Roma, per quello che ha speso, ha il dovere di vincere». Entrambi - come sottolineano Cardone e Sisti su "Repubblica" - hanno problemi di continuità e identità, entrambi sono obbligati a gestire reparti difensivi che non si può certo definire ineccepibili, entrambi esprimono gioia negli spazi, con Salah, Gervinho, Candreva (se torna lui), Anderson.
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Roma-Lazio, il derby misura le ambizioni
Potrebbe essere una partita mentale, di tensione tattica. E allora diventerebbero cruciali eventuali errori individuali (di cui Roma e Lazio non sono esenti) o le giocate dei singoli
Garcia non è preoccupato degli sforzi delle ultime tre settimane: «Stiamo bene, anche i nostri avversari hanno avuto lo stesso ciclo di sette partite in tre settimane. Abbiamo avuto quattro giorni per recuperare e poi, quando si vince, si recupera prima e meglio». Pioli, che ritova Parolo, ha risparmiato a molti titolari la trasferta di Europa League in Norvegia: «Per noi può essere la partita della svolta: se vogliamo diventare grandi, sono questi gli appuntamenti da non fallire. Vedo la giusta miscela di concentrazione e determinazione».
Pjanic non ci sarà a causa di una squalifica rimediata contro l'Inter. Senza il bosniaco, Garcia potrebbe essere tentato di impostare un calcio più risparmioso, Pioli potrebbe accettare la sfida a chi aspetta meglio. Potrebbe essere una partita mentale, di tensione tattica, scacchi più pallone, a prescindere dalle scelte sugli interpreti. E allora diventerebbero cruciali eventuali errori individuali (di cui Roma e Lazio non sono esenti) o le giocate dei singoli.
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