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Roma, Gervinho ritarda ma senza giallo. Totti e Pjanic, scatta il riposo

L'attaccante ha posticipato il rientro nella Capitale a causa di un lutto. Venerdì prima seduta anche per Doumbia che andrà in panchina contro il Parma. Garcia potrebbe concedere un turno di stop al capitano e al giocatore bosniaco

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Un giallo, ma durato solo poche ore. Gervinho non torna, non subito almeno: l'attaccante ivoriano era atteso a Roma per la sera di giovedì: un problema familiare, però, ha posticipato il rientro al giorno dopo, a ridosso della sfida con il Parma all'Olimpico. Paradossalmente arriverà prima di lui il connazionale Doumbia, che nonostante il passaggio da Mosca per ritirare gli effetti personali e alcuni documenti, sarà nella capitale già dalla sera di giovedì. Intanto Totti, che sta smaltendo la sindrome influenzale, potrebbe riposare.

GERVINHO, "GIALLO" GIA' RISOLTO: VENERDI' A ROMA - La voce circolava già dalla serata di mercoledì, anche se nessuno a Trigoria voleva ammetterlo. La conferma è arrivata in mattinata: Gervinho arriverà nella capitale soltanto venerdì mattina, in tempo per l'ultimo allenamento - rifinitura esclusa - prima della sfida al Parma. All'inizio la voce aveva i contorni del giallo, qualche tifoso romanista si era affettato a commentare negativamente facendo affronti con il connazionale Yaya Touré, in campo già da giovedì mattina con il City. Ma il motivo del ritardo di Gervinho era più che comprensibile: mercoledì il giocatore era ad un funerale e per questo ha rimandato il rientro, a Trigoria vista la situazione non hanno battuto ciglio: surreale però che a dare l'annuncio sia stato proprio il giocatore, con un tweet in francese: "A nome della mia famiglia, voglio dire grazie per i tanti messaggi di sostegno. E' il momento per me di tornare nel mio club". Già ieri il giocatore è al consolato per ultimare le procedure necessarie al ritorno a Roma, dove sbarcherà venerdì mattina: in tempo, ha promesso, per l'allenamento delle 15.30. A cui prenderà parte anche il neo acquisto Seydou Doumbia: dopo una sosta a Mosca (indispensabile?) sarà a Roma in serata, alle 19.50, poi venerdì mattina allenamento e foto di rito con la nuova maglia.

TOTTI E PJANIC A RIPOSO - Domenica alle 15 contro il Parma, Garcia potrà dunque contare su entrambi: e se Doumbia dovrebbe iniziare dalla panchina, Gervinho partirà con ragionevole probabilità dal primo minuto. Complici le condizioni non proprio esaltanti di Francesco Totti. Una sindrome influenzale la scorsa settimana, qualcosa di simile all'inizio di questa (a Cagliari avrebbe dovuto riposare, ma viste le condizioni menomate della squadra, tra assenze, infortuni e squalifiche, ha voluto stringere i denti e esserci): lo staff ha preferito evitare di farlo allenare con i compagni per evitare di estendere il virus ad altri uomini. Il buon senso consiglia di concedergli, ora che l'emergenza è alle spalle, una domenica di riposo. Il ritorno degli ivoriani, Florenzi al rientro dopo la squalifica e l'esplosione di Verde offrono a Garcia più di un'alternativa. Situazione analoga per Pjanic: Paredes ad oggi rappresenta comunque un'alternativa più che rassicurante, soprattutto contro un Parma che, per ammissione stessa di Lucarelli, ormai alla salvezza non crede più.

FLORENZI: ''MOMENTO NO ANCHE COLPA NOSTRA'' - Forse è presto per dire che è passata la nottata, ma senz'altro la vittoria a Cagliari "dopo gli ultimi risultati era proprio quello che ci voleva. E' arrivata bene e siamo contenti. Ora testa al Parma perché sappiamo che non sarà una gara facile". Alessandro Florenzi, intervistato da Sport Mediaset, guarda al prossimo impegno della Roma. Resta il 'buco nero' del mese senza vittorie, che ha permesso alla Juventus di scappare in classifica. Causato "da un insieme di fattori - spiega Florenzi -: infortuni, condizione fisica che non era al massimo, noi che magari abbiamo mancato di dare il 100%". L'obiettivo dei giallorossi adesso è ancora lo scudetto o meglio concentrarsi sul secondo posto? "Bisogna pensare di giocare partita dopo partita, senza fare calcoli, ma tornando ad essere la Roma di una volta".