La grande consolazione è proprio questo Roma-Real, messo lì dal calendario a determinare l’ordine di classifica e il piazzamento agli ottavi ma un po’ anche dalla divina provvidenza del pallone che ha colto l’imbarazzo e teso la mano pietosa verso i due club, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica". Chi vince (o pareggia) dimenticherà tutto. Con dovuta e rispettosa differenza però: se è inguaiata la Roma che vince uno scudetto ogni 25 anni, cosa dovrebbe dire il Real che di Liga ne ha vinte 33 e di Champions ben 13, di cui le ultime tre consecutive? Per dire insomma che i processi romani a Di Francesco, sono meno di un raffreddore rispetto ai guai grossi del Real e l’impero incrinato di Florentino, che nell’ordine ha perso prima Zidane, poi Ronaldo, poi ha dovuto cambiare allenatore. I suoi punti e il suo piazzamento valgono più o meno quello della Roma, e se la Roma si duole del ko di Udine, cosa dovrebbero dire i blancos che ne hanno presi tre dai baschi dell’Eibar?
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Roma e Real, l’oasi Champions contro i dolori del campionato
Per un mistero mai realmente svelato, i giallorossi queste partite le hanno quasi sempre giocate bene e ottenuto addirittura risultati impensabili. Ben venga dunque la squadra di Solari a risvegliarli
La grande consolazione è una Champions che «pesa come una cappa» (Eusebio dixit) sui giallorossi certo, ma per un mistero mai realmente svelato la Roma queste partite le ha quasi sempre giocate bene e ottenuto addirittura risultati impensabili. Ben venga dunque il Real a risvegliare la Roma addormentata. Di Francesco è riemerso a Trigoria direttamente dal buio dello Stadio Friuli stropicciato e contestato, ben cosciente che l’unica ancora di salvezza sono i risultati. "Di me non devo dire niente, ho sempre sentito la fiducia della società" ha detto, ben sapendo che ormai tutto dipende da lui stesso.
Il tenebroso Kolarov è invece andato per le spicce e puntellato il superiore: "Il tifoso ha diritto di arrabbiarsi ma deve anche essere consapevole che di calcio capisce poco". Così, giusto a calmare gli animi. La situazione è talmente delicata che la sola ipotesi di toreare contro Ramos e Varane (candidato Pallone d’oro) con l’impalpabilità di Schick fa tremare, mentre per il ko di Lorenzo Pellegrini potrebbe addirittura costringere Di Francesco a lanciare ai suoi un 3- 5- 2 a ciambella d’emergenza.
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