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La Repubblica

Roma, Dovbyk con Shomu: il mister pensa alla coppia. Angelino: “Spero resti”

Redazione
Con l'assenza della Joya servono più alternative. L'ucraino è a quota 15 go l'uzbeko fermo a 5 reti. Insieme spazio al 3-5-2. Soulé resta il favorito

La Roma non si ferma e prosegue la preparazione in vista della sfida contro il Lecce di sabato prossimo. Dopo i giorni di riposo concessi da Ranieri in seguito alla vittoria contro il Cagliari, la squadra è tornata ad allenarsi a Trigoria per il secondo giorno di fila, scrive Marco Juric su La Repubblica. Oltre ai dieci romanisti impegnati con le rispettive nazionali, ancora assente Zeki Celik. Il turco sta lentamente migliorando: la lesione al tendine congiunto del bicipite femorale sinistro è quasi superata e il rientro in gruppo è previsto per lunedì. Il tecnico ha lavorato con Pellegrini, Soulé, Angeliño, Cristante, Hummels, Mancini ed El Shaarawy, organizzando una sessione atletica e lavori di forza con kettlebell. Assente anche Dybala, che ieri, nonostante l'infortunio al ginocchio, aveva voluto seguire l'allenamento al fianco di Ranieri. Per l'argentino sono i giorni della scelta. Tra le diverse opzioni nella testa di Ranieri per la sostituzione della Joya c'è anche quella dell'attacco pesante. Schierare Dovbyk insieme a Shomurodov quando l'avversario lo permette. Per sfruttare le caratteristiche di entrambi e caricare al massimo l'arsenale offensivo della Roma.

L'ucraino ha uno score di 15 gol (e 4 assist) totali fra campionato e coppe in 38 presenze, per una media di una rete ogni 178 minuti.L'uzbeko invece ha segnato 5 gol (e 3 assist) in 28 presenze, per una media di una rete ogni 185 minuti.  Le alternative a Ranieri non mancano, soprattutto con Soulé, Baldanzi e Pellegrini. Ma l'idea di un tandem d'attacco, con un centrocampo a tre e Angelino e Saelemekers come propulsori offensivi, non dispiace all'allenatore giallorosso. Un'opzione fuori dagli schemi che garantirebbe ancora più liberta offensiva ad Angelino, uno degli intoccabili di Ranieri. Il terzino mancino, escluso un po' a sorpresa dalle convocazioni di de la Fuente per la nazionale spagnola, è una delle certezze dell'allenatore giallorosso. Diventato un imprescindibile della Roma, si è trasformato anche in bomber: 4 gol e 6 assist in stagione. Il merito, lo riconosce anche lo spagnolo è tutta dell'allenatore: "Ci ha dato tranquillità e ci ha aiutati fin dal primo giorno dal punto di vista mentale. La squadra è forte, siamo quasi gli stessi di inizio stagione e dobbiamo continuare a crederci e a lavorare. Saremmo tutti felici se lui rimanesse perché ci ha aiutato tanto".