Senza italiani o quasi, senza spettatori o quasi. La Roma offre la speranza però di non doversi rassegnare a un epilogo scontato. Dopo l’estate che ha preventivamente incoronato la Juventus, serviva un segnale dalle antagoniste. Spalletti contro l’Udinese ha provato a dimostrare che qualcosa da dire nelle prossime 37 giornate la sua squadra la avrà: non soltanto per i 4 gol con cui ha sepolto l'Udinese, ma per la capacità di risparmiarsi (5 cambi rispetto a Porto) senza rischiare e di far male quando di tempo da perdere non ce ne è più. Il capitano lo fa Strootman e la scuderia di giocatori home made resta a guardare: Totti e De Rossi in panca, Florenzi tradito dal polpaccio a casa. L’unico italiano tra i 22 in campo è El Shaarawy, sottolinea Matteo Pinci su "Repubblica".
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Roma, dieci stranieri per travolgere l’Udinese
Il capitano lo fa Strootman e la scuderia di giocatori home made resta a guardare: Totti e De Rossi in panca, Florenzi tradito dal polpaccio a casa. L’unico italiano tra i 22 in campo è El Shaarawy
Quando di “olimpico”, più che lo stadio, ci sono i ritmi da spiaggia di Rio de Janeiro. La Roma pigra e imbolsita, però, resta negli spogliatoi. Salah smette di fare la mummia, Dzeko fa Dzeko e nella capitale è una novità. Perotti entra per El Shaarawy e stravolge la partita. Soprattutto butta dentro i due rigori che Di Bello non può far finta di non vedere. E così la Roma dilaga, segna due volte in 3 con Dzeko e Salah. Più resistenti della difesa dell’Udinese sono le nuove misure di sicurezza all’Olimpico: polizia a cavallo, scanner del volto, area “no parking” per 2 km intorno allo stadio. Dalle prossime magari gli italiani in campo torneranno: rivedere i tifosi sarà dura.
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