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Roma, De Rossi: ”Parlare di scudetto non aiuta, dura salire un gradino”

Il centrocampista vola basso "Dobbiamo giocare tutte le partite per vincere, ci abbiamo provato anche l'anno scorso, anche se non è sempre andata bene"

Redazione

L'esperienza deve averlo scottato. Ha sentito i compagni parlare più o meno velatamente di scudetto, ma al gioco dei proclami Daniele De Rossi non partecipa. Anzi, dopo l'llusione-ustione dell'anno scorso ("Abbiamo fatto cacare") quando sognava di superare la Juve e invece s'è dovuto accontentare di difendersi dalla Lazio.

"SCUDETTO? PARLARNE NON CI AIUTA" - Oggi il centrocampista preferisce volare basso: "Scudetto? Parlare di obiettivi adesso non ci porterebbe da nessuna parte. Verrebbe solo strumentalizzato. Dobbiamo giocare tutte le partite per vincere, ci abbiamo provato anche l'anno scorso, anche se non è sempre andata bene. Ora dobbiamo salire un gradino, ma salire dal secondo al primo è più difficile che dal tredicesimo al nono, il muro è più alto". Quasi un monito: lottare per vincere sì, ma con la consapevolezza che sarà durissima.

"SPERIAMO DI SEGNARE QUALCHE GOL" - L'allenatore invece si concentra sulle cose da migliorare. Chissà se nella sua testa doveva essere un messaggio indiretto a chi deve comprare Dzeko e Salah o semplicemente ai suoi calciatori. Di certo Rudi Garcia sa cosa vorrebbe vedere: "Speriamo di segnare qualche gol in più...", ha detto durante la conferenza a 24 ore dal test con il Manchester City. Non a caso, proprio il City dell'attaccante bosniaco, che anche stavolta dovrebbe restare in tribuna. Già, perché la trattativa con la Roma aspetta solo l'accelerazione finale per andare in porto. Soprattutto aspetta l'uscita di qualche esubero, da Doumbia a Destro, da Ljajic fino anche a Gervinho, per far posto in rosa allo stipendio da 5 milioni di euro (bonus compresi) che dovrebbe percepire Dzeko.

Quasi sembra chiamarlo, l'allenatore francese: "Il City ha una rosa forte con giocatori forti e questa è un'ottima cosa. Anche io ho ottimi giocatori e quindi speriamo di vedere un bel gioco domani in campo, come è già successo nella partita contro il Real. Speriamo soprattutto di vedere qualche gol in più, magari segnato da noi". Insomma, chiede maggiore concretezza. Anche se il primo rinforzo più che un centravanti potrebbe essere Mohamed Salah, visto che l'accordo Roma-Chelsea è davvero a un passo, come quello con l'egiziano. A partire potrebbe essere Romagnoli: il Milan è sempre fortissimo sul giocatore, continua a mettere sul piatto 25 milioni anche se la Roma pretende arrivi a 30. Il braccio di ferro sembra (condizionale obbligatorio sul mercato) destinato a portare a un accordo, ma magari bisognerà aspettare la fine della tournée. Intanto col City il difensore potrebbe debuttare, anche se Garcia pare dubbioso: "Se nel pomeriggio starà bene...".

"NEGLI ULTIMI MESI GIOCATO MENO BENE" - Certo la Roma in questo inizio d'estate s'è mostrata più malleabile rispetto a quella che un anno fa faticava a derogare dal 4-3-3. "Ho giocato sia con il centrocampo a due che con quello a tre - spiega De Rossi - e contro il Real abbiamo giocato come giochiamo di solito da quando c'è il mister. Io sono sempre a disposizione, mi è capitato di giocare anche in difesa: la posizione è l'ultimo dei miei problemi". Anche quella di Pjanic, che passa da mezzala a trequartista anche a gara in corso, è un elemento per Garcia quasi trascurabile: "Rispetto agli ultimi 24 mesi dico che sì, sappiamo che negli ultimi cinque abbiamo giocato meno bene ma la qualità che abbiamo

espresso in passato è stata prodotta con questi giocatori. C'è un gioco con Totti, e un gioco senza Totti, e lo stesso vale per Pjanic, Destro e tutti gli altri. Ci sono giocatori più o meno complementari tra loro, ma a me la cosa che importa di più è giocare bene, vincere, e che i ragazzi si trovino a loro agio con il gioco della squadra. Per il momento, durante gli allenamenti, mi è sembrato di vedere proprio questa cosa".