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Dopo il passo falso con l'Inter, l'altra metà di Milano diventa il nuovo esame di maturità per la squadra di Gasperini, che vuole provare a difendere il primo posto e, se possibile, dare un segnale più profondo al campionato, scrive Marco Juric su La Repubblica. Vincere contro il Milan significherebbe confermare la solidità costruita nelle ultime settimane, ma anche la capacità di resistere quando la partita si fa grande, quando il contesto pesa e l'avversario costringe a pensare più in fretta. La Roma ci arriva in equilibrio, tra certezze e esperimenti che iniziano a trovare continuità. Gasperini sembra orientato a confermare il 3-5-2 "ibrido" visto nelle ultime uscite: una struttura elastica che si apre e si chiude a seconda della posizione di Wesley e dei movimenti di Cristante. L'ex atalantino agirà ancora da trequartista aggiunto, alle spalle di due punte leggere - Dybala e Soulé favoriti - che rappresentano la soluzione più tecnica e mobile a disposizione. In panchina ci sarà Dovbyk, pronto a subentrare per dare peso e centimetri se la gara dovesse sporcarsi. È un equilibrio nuovo, costruito più sul gioco che sulla forza. L'idea è quella di difendere a tre ma attaccare con cinque uomini, con i quinti pronti a trasformarsi in esterni offensivi e Cristante a galleggiare tra le linee, dove può accompagnare e rifinire. Dybala sarà il centro creativo, libero di muoversi e di accorciare sulla trequarti. È un attacco leggero, ma non fragile: nelle ultime partite la Roma ha mostrato una crescita nella gestione del possesso e nella qualità dei movimenti senza palla.
Il Milan arriva invece da un periodo altalenante, ma conserva l'abitudine alle grandi notti: le vittorie con Napoli e Fiorentina e il pareggio di Torino con la Juventus raccontano come i big match fino adesso siao una certezza. Ma sulle scelte di formazione di Allegri pendono i tanti infortuni. Per la Roma sarà una partita di resistenza e lucidità, in cui sarà fondamentale confermare la compattezza difensiva - solo 4 gol subiti - mostrata in questo inizio campionato. Gasperini chiede maturità, più ancora che coraggio. Perché la classifica è bella, ma fragile, e l'esame di San Siro dirà se questa Roma può davvero restare tra le prime.
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