rassegna stampa roma

Roma, addio Monchi. La rivoluzione parte da Ranieri e Totti

LaPresse

Al posto dello spagnolo ci sarà Massara, con Totti referente della società nello spogliatoio

Redazione

Un milione di euro più bonus per dodici partite, oltre 83mila euro a partita. Tanto guadagnerà Claudio Ranieri, il restauratore di una Roma in ginocchio che continua a perdere i pezzi, scrive Matteo Pinci su La Repubblica.

Se ne è andato anche il direttore sportivo Monchi, risolvendo il contratto con Pallotta. Solo tra ieri e giovedì, 10 addii: vittime di una rivoluzione a cui il termine ristrutturazione sta decisamente stretto se pure l’ex dg Baldissoni, promosso vicepresidente, ha lasciato le deleghe sportive. Il riassetto stravolge Trigoria, dove crescerà - è inevitabile - il peso di un signore che sulla carta d’identità ha scritto il nome Francesco Totti. Il nuovo ceo Fienga gli ha affidato il ruolo chiave di referente della società nello spogliatoio: se con la squadra sorgerà un problema, l’interlocutore sarà l’ex numero dieci.

Il più alto in grado sarà però Massara, ex vice di Sabatini prima e Monchi poi, che dallo spagnolo ha ereditato le deleghe alla gestione sportiva. Anche se a giugno potrebbe arrivare un nuovo ds, Luis Campos del Lille.

Via anche il medico sociale Riccardo Del Vescovo. E, come non bastasse, il capo dei fisioterapisti: alle sue mani si erano affidati i leader Kolarov, Dzeko, De Rossi. Chiaro che con l’addio ad allenatore e direttore sportivo sia saltato il tappo facendo fuoriuscire i miasmi di situazioni pendenti. Una su tutte: quella dei 39 infortuni muscolari registrati in questa stagione dallo staff medico romanista, ultimi ieri Manolas e Schick.

Lunedì all’Olimpico contro l’Empoli Ranieri non avrà Dzeko, Kolarov e Fazio squalificati, Pellegrini, Manolas, De Rossi e Ünder infortunati, Pastore e forse pure Juan Jesus in dubbio. L’allenatore sta già studiando quella che dovrà essere la sua Roma, e che immagina con un modulo diverso: raccontano abbia in testa un 4-4-2, più cauto del 4-3-3 o 4-2-3-1 che ha inchiodato Di Francesco.