Pjanic stringe i denti, ma la caviglia non va. Sabatini pensa al mercato

L' atteso nelle prossime ore a Milano, Walter Sabatini, già al lavoro per la prossima stagione. In realtà il diesse non si ferma mai sul mercato, immerso in un moto perpetuo che lo porta a monitorare in contemporanea centinaia di giocatori, dai giovanissimi sparsi per il mondo, a quelli già affermati. Quindi il futuro del dirigente non è in bilico, non lo è mai stato e chissà se nel medio breve tempo lo sarà, come lui stesso aveva fatto presagire qualche settimana fa.

Pallotta considera Sabatini uno dei cardini della società, e continua a dargli una libertà operativa assoluta. Una libertà, e, quindi, una fiducia totale che prescinde, come sempre accaduto, da quale sarà l'allenatore della prossima stagione. E quindi non c'è da stupirsi dei movimenti a nome della Roma che l'attuale direttore sportivo continua a collezionare, l'ultimo il riscatto di Paredes dal Boca, a 4,5 milioni di euro, come certificato dal bilancio intermedio di gestione al 31 marzo 2015 diffuso ieri.

In queste ore si tenterà di risolvere la questione Nainggolan con il Cagliari. Una corsa contro il tempo per evitare di arrivare alle buste, la cui apertura è prevista tra un mesetto circa. Il centrocampista, intanto, prova a concentrarsi con i compagni sulla gara di domenica, contro l'Udinese. Anche perché è uno dei pochi a non avere pensieri del suo reparto: Keita, oltre a combattere ancora con i problemi al ginocchio, è diffidato, come De Rossi, e la prossima partita sarà il derby. E poi c'è Pjanic, costretto a dividersi tra campo ed infermeria per il fastidio alla caviglia. Sta lavorando a parte in questi giorni ed è davvero complicato stabilire se sarà in grado di mettersi a disposizione di Garcia. Il tecnico lo considera un elemento fondamentale, intorno al quale costruire gli equilibri delle ultime tre gare che mancano alla del campionato, ma la decisione finale si prenderà solamente in extremis, a ridosso della partita.

Intanto Pjanic, come il resto della squadra, ha potuto ieri lasciare Trigoria dopo averci pernottato nella notte di mercoledì. Un modo per staccare un po' la testa dalla corsa Champions, anche se società e allenatore si sono raccomandati di evitare eccessi e feste nei locali, usando il buonsenso in un momento così delicato, con i tifosi contrariati.