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rassegna stampa roma

Party anni Ottanta e foto sui social. La Roma spensierata fa arrabbiare i tifosi

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La festa della squadra non piace ai giallorossi che pensano invece alla partita contro il Verona, che all'andata era stata persa

Redazione

Un ballo in maschera. Una parte della rosa giallorossa ha festeggiato mercoledì sera il compleanno di Rui Patricio. Nella villa di Casal Palocco, sua moglie ha costruito una bella serata con sola condizione che gli ospiti vestissero secondo la moda degli anni 80 e portassero con sé un segnale forse del vintage in corso (un blaster, l’occhiale giusto, la parrucca, l’outfit dell’era Borg-McEnroe e via dicendo), inizia così il pezzo di Enrico Sisti sulla Repubblica edizione romana. Va benissimo. Staccare la spina può essere stimolante e terapeutico. Non esiste il calcio h24, continua il giornalista, e soprattutto non dimentichiamoci che stiamo sempre parlando di ragazzi che hanno un vitale bisogno di respirare non solo pallone ma anche dell’altro, di riempirsi i polmoni con la vita vera, o con la vita messa in piedi da Vera: insomma con qualcosa che alla fine risulti indispensabile per ricordarsi di essere ancora giovani o giovanissimi. Uno straccio di serenità si può conquistare anche così. Era persino giusto il momento della settimana: di mercoledì. Certo poi se c’era Nereo Rocco, per il quale, nel calcio di altri padri fondatori, il mercoledì era cruciale per valutare la condizione del calciatori e quindi decidere la formazione della domenica, sarebbero rimasti tutti tappati in casa. Ma non siamo più a quel livello di dispotica severità. E forse non siamo più neppure nell’era Zeman. E allora ben venga la commistione di mestiere e svago. Unico neo, di tutta questa legittima storia, e unico limite di questa serata trascorsa in serenità sono state le divulgazioni social. Lo sappiamo come funziona la genetica della rete. Ormai postare foto non è più raccontare il proprio vissuto: diventa subito esibizione sfacciata. E così è stato anche stavolta. La gente l’ha presa male. I tifosi hanno subito pensato: la Roma va maluccio e voi ve la godete? Non ci sono mezzi termini. O bianco o nero. O santo o mascalzone. E questa deriva culturale non è certo colpa di Fuzato o della moglie di Rui Patricio: è colpa del sistema che funziona così e siamo tutti intrappolati. Però loro pure. Magari potevano evitare di mettere in giro immagini, conclude, consapevoli di provocare reazioni. Nostro pezzo incluso. Se nessuno ne avesse saputo niente, o se nessuno avesse visto, sarebbe stato perfetto.