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Pallotta: “Stadio nuovo entro il 2016”

(repubblica.it – M.Pinci) Per lo stadio di Roma avrei usato il Colosseo”. James Pallotta sorride ma non troppo, immaginando la sua Roma nel futuro. Borsa, impianto di proprietà,

Redazione

(repubblica.it - M.Pinci) Per lo stadio di Roma avrei usato il Colosseo". James Pallotta sorride ma non troppo, immaginando la sua Roma nel futuro. Borsa, impianto di proprietà,risultati: in un'intervista al Sole 24 Ore, la prima italiana, Mr Jim racconta le strategie presenti e future del primo proprietario straniero della nostra serie A. "Il delisting dalla Borsa? Abbiamo progetti più importanti e urgenti come stadio e scudetto: ma sono contrario alle squadre quotate".

L'acquisto della Roma rappresentava la fase iniziale del programma americano, gestito in parte dall'immagine di Tom DiBenedetto. Da tempo è iniziata la fase due, quella che dovrà portare alla realizzazione di uno stadio di proprietà. E per la quale è emerso il volto principe del gruppo americano che controlla il club giallorosso, quello di James Pallotta.

Una fase due pronta a decollare: "siamo quasi pronti: abbiamo già avuto numerosi incontri con il Sindaco di Roma e con gli uffici tecnici del Comune: abbiamo esaminato 100 siti, ne abbiamo selezionati 12 e infine con l'advisor Cushman & Wakefield siamo arrivati a una short list di 3 aree. Ora siamo alla scelta finale: lo stadio, che avrà 60mila posti, negozi e ristoranti, è stato progettato da un architetto di fama mondiale come Dan Meis e dovrà essere pronto per il 2016". La scelta per la verità sembra ristretta a due aree: Tor Di Valle, zona dell'ippodromo dei Parnasi (con cui il presidente romanista ha avuto una serie di incontri nel suo recentissimo soggiorno romano, tra cui una cena con le istituzioni locali e sportive) e quella del gazometro, di proprietà Eni. Entro novembre arriverà la decisione: "E a seconda della scelta l'investimento potrebbe anche superare i 200 milioni di euro. Vi sembrano programmi da azionista di passaggio?", dice Pallotta quasi a voler prendere posizione contro i sussurri della capitale.

Cifra considerevole, per un progetto che dovrà rappresentare il manifesto del nuovo corso: "Vogliamo far capire a tutti che questo è il principio di una nuova storia per la Roma e per il calcio italiano", assicura Pallotta. Che, in attesa dei risultati in campo, non può certo sorridere neanche di quelli finanziari, con un bilancio chiuso con oltre 50 milioni di perdite: "I risultati non ci sono piaciuti ma sono stati comunque migliori delle nostre previsioni. Quest'anno faremo di più sia sui risparmi che sui ricavi: le vendite di biglietti solo salite in valore e nuove risorse arriveranno dalle sponsorizzazioni internazionali, come quelle con Disney e con Volkswagen. Sul merchandising le cose potrebbero andare anche meglio se ci fosse una lotta più incisiva alla contraffazione, un fenomeno che in altri Paesi è quasi inesistente non riguarda solo noi ma tutte le squadre".

E non sarà certo la Borsa a fornire nuove risorse. Anzi: "Una seduta in Borsa, come una singola partita, non esprime il valore di una squadra non è un caso se nove anni fa, dopo l'acquisto della squadra di basket dei Boston Celtics, abbiamo deciso di delistarla da Wall Street. Quando si fanno certi investimenti il rendimento potenziale è fondamentale: nello sport non esiste come in Borsa l'investimento mordi e fuggi. Se vuoi guadagnare devi costruire e puntare sui risultati di lungo periodo". Quelli che aspettano anche i tifosi della sua Roma