La Roma si avvia al crepuscolo della gestione di James Pallotta, scrive Matteo Pinci su "La Repubblica" La nuova alba sarà illuminata dal magnate texano Dan Friedkin e dal suo FriedkinGroup, che sta chiudendo gli accordi per rilevare il controllo – verosimilmente il 51% – del club giallorosso. Un affare da 510milioni di dollari circa (compreso l’aumento di capitale da 130 milioni) visto che il 100% della Roma è valutato da Pallotta un miliardo. Se è arrivato al punto di cedere è anche a causa del progetto stadio: si è trasformato in elemento di frustrazione bruciante.
rassegna stampa roma
Pallotta e la delusione stadio: così la Roma passa a Friedkin
Il texano a un passo dal 51% per 510 milioni. Il terreno di Tor di Valle lo acquisterà invece il miliardario ceco Vitek
Dal gennaio 2018, l’iter si è impantanato, impedendo di arrivare al via libera alla costruzione. Gli ottimisti dicono che tra Natale e gennaio arriverà il via libera all’inizio dei lavori per la casa della Roma: tardi però. Più che per Pallotta, per gli investitori alle sue spalle. Che Pallotta non abbia rilevato per 120 milioni l’area dello stadio è un altro segnale della volontà di farsi da parte.
Il terreno di TordiValle lo acquisterà invece il miliardario ceco Vitek. Ma per quanto i tempi siano assimilabili, è operazione del tutto scollegata dal probabile acquisto della Roma da parte di Friedkin. Uno che le cose ama farle in prima persona: investe in produzioni cinematografiche, ma dietro la macchina da presa va lui. Anche a Roma scenderà in campo in prima persona. Affidando il club al figlio Ryan, con lui durante la visita romana di novembre, in cui tra i tanti incontri ha ricevuto anche Francesco Totti, bandiera a cui non dispiacerebbe affatto tornare. Ai dirigenti attuali chiederà invece di gestire la transizione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA