(La Repubblica - F.Ferrazza) - «Non so se sono antipatico agli arbitri, ma devo lavorare sul comportamento in campo».Sembra aver definitivamente preso coscienza dei suoi limiti caratteriali, Osvaldo, e con il sorriso, da Coverciano, non fatica ad ammetterlo.«Con alcuni arbitri c'è dialogo, con altri no, forse perché a volte sono più nervosi di noi. La mia espulsione a San Siro? Le immagini parlano da sole, preferisco non commentare». Meglio quindi parlare della Roma di Zeman in cui sembra trovarsi a meraviglia. «Il mister ti dà tantissimo, pratica un gioco offensivo e mi sta aiutando a cambiare anche caratterialmente. Se siamo da scudetto? È presto per dirlo, abbiamo esordito in campionato facendo una gara un po' così, con l'Inter invece bene, vedremo dopo 10 giornate, solo allora potremo dire se questa Roma è da scudetto». Non potevano mancare parole d'amore per l'amico Totti. «Il giocatore più forte con cui abbia mai giocato. Vede cose che noi comuni mortali non vediamo e giocare con lui è più semplice». E mentre Osvaldo si gode il ritorno in azzurro, Totti, a Trigoria, continua a lavorare con il resto dei compagni. Doppia seduta di lavoro, Zeman non perde tempo, strigliando i suoi.
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Osvaldo: “Devo maturare. Totti, un grandissimo”
(La Repubblica – F.Ferrazza) – «Non so se sono antipatico agli arbitri, ma devo lavorare sul comportamento in campo».
Non sembra preoccupato Tachtsidis, che dopo l'esordio a Milano è più spavaldo. «Io credo che un ragazzo di 20 anni, seppur proveniente dalla B, possa fare bene in serie A. Chi mi ha dato più consigli a San Siro? De Rossi, dicendomi 'Gioca come giocheresti Verona-Albinoleffe’ ».
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