Non ha ancora salvato la panchina, Eusebio Di Francesco, scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Ma se sabato a Parma potrà giocarsi il jolly che varrebbe, di fatto, altri cinque mesi da allenatore della Roma. Il merito è anche dell'unico calciatore di cui aveva pensato di poter fare a meno. Solo dieci giorni fa aveva giocato senza punte piuttosto che affidare a Schick il peso di fare i gol.
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Ossigeno Roma: Schick è ritrovato, Di Francesco risale
Il tecnico: "E vero che sarà decisiva la prossima, ma oggi quella che contava era questa contro il Sassuolo. E abbiamo fatto la miglior partita dell'anno"
"E vero che sarà decisiva la prossima, ma oggi quella che contava era questa contro il Sassuolo. E abbiamo fatto la miglior partita dell'anno" ha detto Di Francesco al termine della gara.
Ed è vero che a Trigoria ancora nessuno può sciogliere le riserve sull'allenatore, ma lasciando l'Olimpico pure il ds Monchi, visibilmente provato da Plzen in poi, ieri pareva più sereno. Deciderà la partita col Parma con due carte a favore di Di Francesco: le soluzioni alternative convincono tutte molto poco. E esplosione di Zaniolo è un suo merito indiscusso. Ieri, per il diciannovenne, pure il primo gol in Serie A: col cucchiaio, che a Roma evoca suggestioni particolari. "Paragonarmi a Totti è una forzatura", ha detto timidamente lui, che emozionato com'era non deve aver pensato a quanto quel gol sottolinei ulteriormente il contrappasso interista con la malasorte di Nainggolan, con cui fu scambiato. Pareva un pacco: ieri invece Zaniolo ha scartato il suo.
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