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Nainggolan: “Zaniolo è un grande ma non fa la differenza”

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L'ex centrocampista della Roma, ora all'Anversa, parla a cuore libero a Repubblica

Redazione

Quattro anni alla Roma, forse i suoi migliori, Radja Nainggolan da Anversa si racconta. Dai giudizi per i suoi comportamenti fuori dal campo fino allo scudetto vinto con l'Inter - "Sì, ma io non lo calcolo. Per me vincere uno scudetto conta solo se lo vinci da protagonista", ha detto a Matteo Pinci di Repubblica, l'ex giallorosso parla dei suoi rimpianti nella Capitale, ma anche della situazione attuale della squadra di José Mourinho.

E Nainggolan sa cosa manca alla Roma, non la leadership "Zaniolo è un grandissimo giocatore - dice il belga -. Ma quando la squadra non 

gioca bene contro le grandi, e negli ultimi anni di queste partite ne ha vinte poche, anche lui non fa la differenza". Diversa storia della Roma del passato, la sua Roma, che aveva giocatori di personalità come Dzeko, Totti, De Rossi, Strootman, Salah, Alisson, e anche qualche rimpianto, quello di "aver fatto il record di punti e non aver vinto nulla", spiega.

Poi si parla di allenatori, e anche su questo Radja non ha dubbi: "Spalletti: con lui ho fatto il miglior anno della mia carriera, a livello di squadra e individuale", risponde. La domanda dopo è spontanea: la serie tv su Totti l'ha vista? "Sì, e ho pensato: l'unico che assomiglia davvero è quello che interpreta me. Gli altri zero, anche l'allenatore". Ciò che c'era di vero e che a Bergamo, prima della partita, lui, l'ex capitano e Pjanic avevano giocato fino a tardi e quella scena, quella del corridoio con il mister, c'è stata. "Altre cose invece non le

ricordavo", spiega. E su chi avesse ragione, tra Totti e Spalletti, non lo vuole dire: "Non ha mai chiesto di giocare titolare, si sentiva

preso in giro perché era il suo ultimo anno e giocava 5 minuti sul 2-0. Mi sentirei preso per il culo anche io. Ma non hanno mai litigato, o chissà cosa". Anzi, racconta Nainggolan, avevano un rapporto splendido e si sentivano: "Poi è finita, sì, ma il tecnico deve fare le sue scelte", conclude.