Ritmi e numeri. Dove i ritmi sono quelli partita con e senza palla. E i numeri quelli di una rosa che il mercato estivo ha migliorato qualitativamente e quantitativamente. Come riportato da Piero Torri su La Repubblica, sono le due parole attorno alle quali si definirà la terza Roma mourinhana (l'ultima?). Questione ritmo. Per quello che ci hanno detto le prime 5 partite ufficiali della stagione si può dire, con tutte le necessarie cautele, che la Roma più tecnica e manovriera che il guru portoghese sta cercando di costruire, è una squadra che a ritmi compassati può fare male a chiunque. Finora, però, a parte la gara contro il Milan che, al di là dell'avversario più attrezzato, è stata la peggiore dei giallorossi, in tutte le altre gare il ritmo partita lo ha sempre deciso la Roma. Che succede però quando il pallone è tra i piedi degli avversari? Soprattutto quando l'altra squadra decide di aumentare intensività ed aggressività? È su questo aspetto che la Roma dovrà garantire un ulteriore salto di qualità, cercando di ridimensionare le velleità avversarie con il possesso palla prolungato ma anche dimostrando di poter essere squadra pure nel momento in cui i ritmi diventano più asfissianti. I numeri, poi, dicevamo. Il tecnico portoghese ha 3 portieri, 5 esterni, 4 difensori centrali più Kumbulla ora fermo, 6 centrocampisti e 6 attaccanti. È una rosa forte (lo ha detto lo stesso Mou) a patto ovviamente che gli infortuni consentano un turn over intelligente soprattutto nelle settimane in cui ci saranno tre partite.
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