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rassegna stampa roma

Mou e Sarri, i vecchi rivali possono aiutare Mancini

 Getty Images

Il Ct sta studiando soluzioni capaci di lucidare i talenti appannati di ieri

Redazione

La visione del bicchiere mezzo pieno ci dice che l’Italia ha pareggiato in casa della sua diretta rivale per la qualificazione, e dunque una vittoria all’Olimpico nel “ritorno” del 12 novembre dovrebbe bastare per garantirsi il Mondiale senza code pericolose, scrive Paolo Condò su La Repubblica. Ma è una situazione soddisfacente? No, perché scendere in campo con un solo risultato a disposizione è sempre una cattiva politica e perché la differenza di classe tra gli azzurri e la Svizzera si è confermata netta, e non basta ricordare che Sommer è un ottimo portiere per spiegare lo zero nella casella dei gol segnati.  Ma per essere altamente competitivi in Qatar sarà necessario mettere a frutto il tempo che rimane sia provando nuovi attaccanti (fra Raspadori, Scamacca e Kean abbiamo alternative diverse e dunque combinabili provando più di un progetto tattico), sia studiando soluzioni capaci di lucidare i talenti appannati di ieri. L’impressione è che nella stagione che manca Mancini dovrà guardare soprattutto a due suoi colleghi al lavoro in A, ed entrambe le “alleanze” conterranno qualcosa di paradossale perché con uno, Sarri, ebbe uno sgradevole confronto ai tempi di Napoli-Inter mentre il secondo, Mourinho, fu il tecnico per il quale Moratti lo esonerò malgrado uno scudetto ancora fresco. Ma i tempi cambiano, e la vicinanza tra il suo gioco e quello di Sarri dovrebbe abituare Immobile a restare un’arma letale pur partendo spalle alla porta. Mourinho, invece, ha già avviato il grande rilancio di Zaniolo, l’addizione necessaria per salire ulteriormente di livello.