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La Repubblica

Mou e i suoi nemici: nessuno può dirsi davvero innocente

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L’unica cosa certa è che non ci può essere un unico colpevole

Redazione

Cinque sconfitte in dodici gare di campionato. E il dibattito, ormai, scrive Mimmo Ferretti su La Repubblica, si è fatto rovente: colpa di Mourinho o colpa della squadra? Colpa degli arbitri, si sentenzia in più angoli della Capitale ricordando le recenti, plurime sviste dei signori con il fischietto in bocca. Tutti vogliono avere ragione, tutti pensano di avere ragione. L’unica cosa certa è che non ci può essere un unico colpevole (e anche un solo innocente). Che sia Mourinho o che siano gli altri, non è corretto rintracciare un solitario responsabile per il fatto di aver conquistato cinque punti nelle ultime sette partite oppure per aver beccato in 90 minuti tre reti da un Venezia che ne aveva segnate appena otto nei precedenti 990, recuperi esclusi. Troppo facile e superficiale, quindi sbagliato, gettare la croce addosso all’uno o agli altri: i 19 punti in classifica dimostrano che la Roma (società, squadra e staff) è in evidente ritardo, al netto di grossolani paletti messi sul suo cammino da arbitri scadenti e da Var a discrezione. Il sesto posto, però, non deve meravigliare più di quanto l’abbia fatto il quarto delle settimane passate. La Roma, e chi non se lo ricorda mente, non ha una rosa da primissimi posti e, in certi casi, non può bastare neppure la bacchetta magica dell’allenatore, a patto che José ce l’abbia (ancora).