C’è un’immagine che nessuno ha potuto ancora raccontare. Il dietro le quinte della qualificazione alla semifinale di Europa League, sofferta, quasi epica, riporta negli spogliatoi dell’Amsterdam Arena, una settimana prima di staccare il pass all’Olimpico, scrivono Francesca Ferrazza e Matteo Pinci su La Repubblica.
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Modello Lipsia nel futuro del club, 5 incedibili e obiettivo Vlahovic
Tiago Pinto disegna il nuovo corso. E negli spogliatoi spuntano adesivi “motivazionali”
Il primo avversario che la Roma ha battuto è stato proprio quell’atmosfera densa del racconto di trionfi della formazione olandese. Foderando lo spogliatoio con lupetti stilizzati e il logo con la lupa, di foto dei calciatori alle pareti e i loro nomi agli armadietti. Una spinta motivazionale, utile a trasformare in amico uno spazio ostile e a stimolare l’identità collettiva. Forse la prima, vera mossa di Tiago Pinto come general manager romanista. Comunque vada la stagione, è lui che dovrà costruire la Roma futura.
Il modello è il Lipsia: scouting scientifico, selezione sulla base di parametri riconoscibili, monitoraggio globale dei talenti e delle statistiche, della squadra e degli obiettivi, affidate a un nuovissimo match analysis department. Ma anche ad alcuni punti fermi. Cinque incedibili, in qualche forma gli alfieri della semifinale raggiunta. Mancini e Pellegrini, i modelli di riferimento per età e carattere. Ma anche Ibanez, Villar e Zaniolo.
Il futuro di Fonseca verrà deciso "consensualmente", non subito ma comunque prima del 26 maggio: almeno due agenti hanno già proposto altri allenatori: Ramadani ha proposto Sarri. Raul Costa, che portò al Benfica Taarabt, ha suggerito Amorim. Prova che la strada per l’allenatore è ormai segnata. Come quella di Dzeko, tanto che già si valutano nuovi attaccanti, nella consapevolezza che per vincere in Serie A non si può fare a meno di un “9” di altissimo livello, al livello di gente come Lautaro, Metens, Zapata. Belotti piace tantissimo, Vlahovic della Fiorentina anche di più.
Pinto se ne innamorò nell’estate del 2019: un’amichevole negli States tra il suo Benfica e la Fiorentina, l’allora 19enne segnò e giocò una grande partita, diventando anche oggetto di una conversazione tra Pinto e Ruben Dias, difensore oggi al Manchester City.
Costa caro, ma la strategia è semplice: 30 milioni per un trentenne la Roma non li spenderà mai. Ma per un ventenne è una cifra assolutamente accettabile.
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