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Minacce, insulti e digos: Conte ritorna a Torino

In questi giorni la Nazionale, e il suo ct, a Torino avranno un'"attenzione" particolare da parte della polizia

Redazione

Caso Antonio Conte: il ct della Nazionale, dopo questi ultimi (turbolenti) giorni, è stato preso di mira su alcuni social network da autentici idioti che col mondo del calcio nulla hanno a che fare. Ma si sa che dietro l'anonimato a volte si nascondono i vigliacchi. Ecco quindi insulti e anche minacce pesanti. La Digos è stata allertata e sta provvedendo a monitore siti e social network: si può sempre risalire agli autori di simili idiozie attraverso i server. Inoltre, in questi giorni la Nazionale, e il suo ct, a Torino (dove sono arrivati sabato notte da Sofia) avranno un'"attenzione" particolare da parte della polizia. Domenica le cose sono filate lisce: applausi di circa 600 tifosi (quasi tutti juventini) agli azzurri e anche al ct che, quando è uscito dall'hotel in centro città per un caffè, ha firmato autografi e fatto foto con i suoi sostenitori.

E domani, quando si giocherà Italia-Inghilterra? Conte torna nel suo stadio, lo Juventus Stadium, non da avversario, non è in un club, ma alla guida dell'Italia. Come sarà accolto? Forse con freddezza e qualche fischio, ma ci sono anche tifosi juventini che lo ricordano con affetto e non hanno dimenticato i tre scudetti di fila. Tra l'altro, Conte ha ancora casa a Torino. Di recente, in occasione della presentazione della sfida con l'Inghilterra, si era abbracciato con il suo ex presidente, Andrea Agnelli. Poi l'infortunio di Marchisio, le parole di John Elkann sugli allenamenti in azzurro e la risposta seccata del ct. In Casa Juventus guardano le statistiche: troppi giocatori infortunati quando vanno in Nazionale. Colpa davvero del ct e dei suoi metodi?

E' chiaro che le parole di Elkann sono condivise in pieno da Andrea Agnelli. Fra la società bianconera e Conte non c'è più feeling dalla scorsa estate quando il tecnico fuggì appena iniziato in ritiro bianconero e non c'è neanche con la Figc di Tavecchio. Non parliamo poi di Allegri, lui con Conte non si è mai preso ed è stato ben felice di negargli i suoi giocatori in occasione degli stages di febbraio (poi annullati). E martedì c'è il test proprio allo "Juventus Stadium" dove saranno coperti i simboli che ricordano i due scudetti di Calciopoli, cosa che agli ultrà juventini è piaciuta poco.