Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

rassegna stampa roma

Lo strano caso della finale per pochi intimi: tutti a Tirana (si fa per dire)

Lo strano caso della finale per pochi intimi: tutti a Tirana (si fa per dire) - immagine 1

Nessuno mesi fa ha avuto il coraggio di criticare tale scelta, in un mix di scaramanzia e scarso interesse nei confronti della coppa, che inizialmente sembrava nessuno volesse vincere davvero

Redazione

E adesso tutti a Tirana. O meglio, non proprio tutti. È il grande paradosso che la Conference League aveva in serbo da mesi ed ora è esploso in tutta la sua criticità scrive Andrea di Carlo su La Repubblica. Ideata in fretta e furia per aumentare il numero delle squadre impegnate in campo europeo (con l’identico inno dell’Europa League ed un nome assai rivedibile), la terza competizione firmata Uefa, snobbata per mesi e mesi visto lo scarso appeal delle partecipanti, si è accesa nella sua parte finale. Quattro top club nelle semifinali, che hanno dato la possibilità all’UEFA di riabilitare l’uso del VAR, previsto inizialmente solo nella finale. Gol, spettacolo e stadi pieni nelle semifinali, ora l’atto conclusivo a Tirana. Non proprio Wembley o l’Allianz Arena, ma semplicemente l’”Arena Kombëtare”, il principale impianto albanese, con la capienza di 21.690 posti. Nessuno mesi fa ha avuto il coraggio di criticare tale scelta, in un mix di scaramanzia e scarso interesse nei confronti della coppa, che inizialmente sembrava nessuno volesse vincere davvero. Ma con il passare del tempo in molti hanno iniziato a segnare sul calendario la data del 25 maggio, chiedendosi: “Ma riuscirò mai a trovare un biglietto?“.

Lo strano caso della finale per pochi intimi: tutti a Tirana (si fa per dire)- immagine 2

È l’interrogativo che in queste ore affligge l’animo di un popolo in festa che grazie al suo condottiero Special, torna in una finale europea a distanza di 31 anni dall’ultima (Roma-Inter di Coppa Uefa del 1991). Un bacino di utenza di diversi milioni, in grado di generare una serie di sold-out a ripetizione all’Olimpico, da oltre 60mila spettatori, e ora, per la gara più attesa, il grande paradosso: solamente poco più di 5000 tifosi giallorossi potranno assistere dal vivo all’atto conclusivo della Conference League. Una follia organizzativa, figlia di un ragionamento che, già in partenza, ha puntato a ridimensionare l’importanza della coppa.