Con Nainggolan in campo l’Atalanta avrebbe vinto? La domanda vera è: ha fatto bene la Roma a mandare in tribuna Nainggolan? La mia risposta è nel voto (7,5) alla Roma, a Di Francesco, a Monchi, a chi ha gestito la situazione comunicando la decisione solo alla vigilia della partita, scrive Gianni Mura su "Repubblica". Se la Roma non fosse intervenuta com’è intervenuta, avrebbe creato un precedente e si sarebbe negata ogni possibilità futura di richiamare i tesserati a comportamenti più consoni. L’ala perdonista: ma in fin dei conti cos’ha fatto di male il Ninja? La vita privata, sono affari suoi. E l’ala del tifo: giocare con l’Atalanta senza due dei tre centrocampisti titolari è un rischio enorme, quelli hanno già vinto a Napoli e noi non è che stiamo benissimo.
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Le trasgressioni che a Radja in privato non bastano più
Il pensiero di Gianni Mura su Nainggolan: "Fa venire in mente quei bambini piccoli che continuano a dire cacca pupù e si ficcano le dita nel naso perché i genitori gli hanno detto che non si deve, che non si può"
La vita privata, partiamo da qui. Nella tua vita privata tu calciatore fai quello che vuoi. Per esempio sbronzarti, fumare, tirare qualche bestemmione mentre ti filmano, e se poi quel filmato finisce sui social la tua vita non è più privata, quindi sei consapevole di esibirti in pubblico. Nainggolan fa venire in mente quei bambini piccoli che continuano a dire cacca pupù e si ficcano le dita nel naso perché i genitori gli hanno detto che non si deve, che non si può, che non è bello, prosegue Mura. Tu gli dimostri che si può e che per te è bello. È un modo per richiamare l’attenzione. Avete presente il look di Nainggolan? È fatto per richiamare l’attenzione. La richiamerebbe solo per come gioca, per come corre, per la generosità guerriera che porta in campo, ma non gli basta. Ecco allora la cresta da Ninja e una collezione di tatuaggi che non li ha nemmeno una ventina di ergastolani in Siberia. E una voglia di trasgressione per cui non gli basta trasgredire, ma deve farlo sapere a tutti. Roma, intesa come società, compresa. Se l’è andata a cercare, un’altra volta starà più attento.
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