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Le risorse della Roma per il gol: la difesa segna più dell’attacco

Sono 6 i gol dei difensori, mentre si ferma a 4 il conto sia per i centrocampisti che per gli attaccanti. Dzeko è al 43esimo giorno di digiuno: oggi va in campo contro l'amuleto Viktoria Plzen per fermarlo

Redazione

Le imputano di non saper difendere più come lo scorso anno, allora lei ha imparato a segnare. Tra le tante contraddizioni della Roma c'è anche questa. Il doppio dei gol incassati un anno fa - erano sei in tutte le competizioni, ora sono 12 - le sono valsi un mese d'inferno, da cui è uscita anche grazie ai gol. Ma in questo anno al rovescio, quelli che le sue punte non sanno più segnare, i gol li trovano centrali e terzini, scrive Matteo Pinci su "Repubblica". I difensori hanno messo la firma su sei dei quattordici centri giallorossi in quest stagione: centrocampisti e attaccanti non sono andati oltre i 4.

Dopo Frosinone e derby, il Viktoria Plzen all'Olimpico è un'occasione imperdibile per fare tris e dimenticare la nottataccia di Madrid nel primo turno di Champions, non fosse altro perché nelle ultime 15 partite europee in trasferta ne ha perse otto e vinta appena una. In Europa una retroguardia attiva nell'area avversaria quanto quella romanista non c'è. Se il Real ha Sergio Ramos - 3 reti - la Roma ha Fazio e Kolarov, due gol a testa, gli stessi di El Shaarawy o Pastore. È antidoto inventato a Trigoria per sopperire alla latitanza degli attaccanti: Di Francesco chiede ai suoi centravanti di pulire i palloni e sacrificarsi, ma forse neanche lui si aspettava che Dzeko potesse arrivare al 43esimo giorno senza segnare gol: esattamente gli stessi che sono trascorsi un anno fa tra la doppietta al Chelsea e la rete successiva (alla Spal), il digiuno più lungo della stagione. Lo raccontano nervoso, "Ma la serenità la ritroverà segnando - giura Di Francesco - io però me lo tengo stretto anche così, è uno di quegli attaccanti che vanno coccolati, con lui stiamo facendo un lavoro generale anche dal punto di vista mentale perché Edin per noi è troppo importante".

Con una premessa così, inevitabile che oggi l'allenatore gli offra l'opportunità di fermare il contro dei giorni di digiuno. Per lui poi il Viktoria è davvero un amuleto: la prima volta segnò ai cechi oltre 12 anni fa, nel marzo del 2006 con la maglia del Teplice. Poi si è ripetuto con il Manchester City, due volte nel 2013, e con la Roma, con cui due anni fa ne fece addirittura tre tutti in una volta, chiudendo la sua prima tripletta romana. E poi, l'alternativa sarebbe Schick, che di far gol questa stagione non vuole proprio saperne: l'ultimo, segnato ad aprile, compie oggi 157 giorni.