La promessa di una squadra per inseguire l’idea di vincere è rimasta delusa sul più bello: a gennaio Spalletti ha chiesto innesti, "perché giocheremo ogni tre giorni e se non hai calciatori per far recuperare la squadra non ne esci". È stato profetico: in 9 giorni la Roma ha compromesso tutto, legando le ultime speranze di un trofeo alla parola “rimonta”, con cui si riempirà la bocca giovedì per il bis con il Lione e il 5 aprile contro la Lazio in Coppa Italia. Colpa di un mercato a cui chiedeva “giocatori pronti” come Rincon e gli ha portato un Grenier da ricostruire, inutilizzabile in Europa. Nel colloquio con la squadra ieri sera Spalletti ha insistito sull’evitare gli alibi, perché parlare di stanchezza serve solo a sentirla di più. Ma sa anche lui che le soluzioni scarseggiano, come riporta Pinci su La Repubblica.
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Le promesse di mercato tradite e Spalletti s’allontana da Roma
Il tecnico voleva Rincon e Defrel ed è arrivato un Grenier da ricostruire ed inutilizzabile in Europa
Alla Juventus il tecnico toscano piace e sarebbe il primo tra i preferiti nel caso di un addio a Allegri. Lui non l’ha esclusa a priori, ma al di là della sua idea di legare la permanenza alla vittoria di un trofeo, il modo migliore per convincere Spalletti a restare sono i programmi. La Roma resta legata alla voce plusvalenze: non solo Manolas o Paredes, persino Emerson, che ha offerte milionarie da Inghilterra e Spagna, potrebbe partire. Pallotta domenica vedrà Baldini a Londra, giovedì sarà a Roma e parlerà con l’allenatore anche di questo. Spalletti sarebbe anche pronto a legarsi ancora alla Roma: "Sono tornato perché non mi piaceva dov'era finita". Il senso è chiaro, vuole un organico competitivo.
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