Le chat di Sancho e i ‘no’ ai piani B: così è finito il mercato giallorosso

La domanda è: la Roma uscita dal mercato è più forte di quella della passata stagione? La risposta di chi scrive - Piero Torri su La Repubblica - è sì. Non è stato venduto nessun pezzo dell'argenteria, sono arrivati otto giocatori a fronte di otto partenze ed è stata costruita una rosa omogenea. A parte Tsimikas sono stati presi tutti under 24, giocatori di prospettiva tecnica e patrimoniale. Chi scrive è rimasto sorpreso e deluso da un ultimo giorno di mercato in cui la Roma ha fatto parlare solo per la cessione di Coletta al Benfica. Poi però abbiamo provato a capire e sapere. Allora abbiamo scoperto che la decisione di non prendere nessuno è stata una scelta societaria condivisa. Gasperini voleva un'altra punta che però aveva solo il volto si Sancho. La Roma ha provato a prenderlo ma poi si è scontrata con la lunaticità del giocatore. Trossard costava troppo, Gasperini ha bocciato i tre esterni brasiliani dello Shakhtar, demolito Dominguez, giudicato non all'altezza George e perché Echeverri non si è voluto prendere in prestito secco. Pure il mancato scambio Dovbyk-Gimenez non è andato in porto perché il Milan dopo essersi convinto a mettere un diritto di riscatto ha sparato una cifra (45 milioni) che se pagata sarebbe stata la più alta nella storia della Roma.