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La scelta di De Rossi: “Resto”. Pallotta lo blinda e chiede l’Europa

(La Repubblica-M.Pinci) Un momento-no che ormai dura dall’inizio della stagione, tra panchine e squalifiche. Eppure, Daniele De Rossi ha deciso:

Redazione

(La Repubblica-M.Pinci)Un momento-no che ormai dura dall’inizio della stagione, tra panchine e squalifiche. Eppure, Daniele De Rossi ha deciso: «Voglio restare a Roma». Una decisione che almeno per qualche mese chiuderà ogni discorso relativo alla sua partenza. Il rapporto mai decollato con Zeman ha a lungo fatto pensare a un divorzio inevitabile. Al giocatore non va giù lo scarso utilizzo che ne fa il tecnico (solo 603 minuti in campo, meno della metà di un anno fa), ma la voglia di restare nella capitale prevale. E pochi giorni fa lo ha confermato a Trigoria: «Resto». Per evitare un distacco in termini di chilometri dalla figlia Gaia, per non lasciare la città che ama e che “vive” grazie alla casa in centro. Magari anche per mettere pressione al club, che ad agosto era d’accordo con il City per cederlo, prima del suo “no”. Offerte simili non ne sono più arrivate, meglio allora restare.

E la volontà di continuare insieme è condivisa anche dal presidente James Pallotta: «Non c’è nessuna intenzione di cedere De Rossi», giura nella sua prima conferenza stampa romana. Cambia semmai il motivo: «Nessuno ci ha fatto proposte e noi non abbiamo chiamato nessuno, ho letto cose esilaranti sui giornali», l’attacco di Mr president durante la presentazione del neo a. d. Italo Zanzi. Giovedì il cda ratificherà la sua nomina (per 3 o 4 anni) a «global Ceo», come ha spiegato Pallotta: una sorta di “presidente” in pectore che rappresenti la proprietà Usa a Roma. Anche con i dirigenti attuali. Ma a interessare il presidente è soprattutto lo stadio: «Pensiamo di poterlo costruire entro i prossimi 5 anni, magari anche prima». Già a giorni potrebbe essere chiuso l’accordo per l’area di Tor di Valle. Chiarissimi anche gli obiettivi sportivi: «Saremmo delusi se non arrivassimo in Champions. Ma vogliamo costruire una squadra in grado di competere per quei posti per i prossimi 10 anni».