Secondo vulgata, per vincere il campionato è necessario non perdere punti contro le piccole. Roma e Inter, scrive Matteo Pinci su La Repubblica hanno il problema opposto: battere le grandi.
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La paura di volare blocca Roma e Inter
Il sesto pareggio di fila fra le due squadre fa felice solo il Milan che si ritrova a +3. Gli esami proseguono: il derby per Fonseca e la Juve per i nerazzurri
Curioso che in un confronto tra le due, a vincere sia il Milan. La sfida che avrebbe potuto incoronarne l’antagonista, in effetti, ha finito per trasformarsi in un formidabile regalo per Pioli e compagnia. E in un’occasione persa per Fonseca e Conte, anche se la storia recente delle due squadre non lasciava molto spazio a suggestioni differenti: il sesto pareggio consecutivo tra Roma e Inter, il terzo 2-2 nelle ultime tre sfide all’Olimpico, ha in effetti cause prevedibili. A frenarle nella corsa scudetto è lo stesso limite: sia Fonseca che Conte fanno una fatica terribile a prevalere, quando di fronte c’è un’avversaria diretta.
La Roma nella ripresa già rivedeva, come in una inquietante seduta spiritica, i fantasmi di Napoli e Atalanta, secondi tempi da paura in cui il gruppo romanista s’è sciolto, subendo senza reagire gol a grappoli, tre dalla squadra di Gattuso, quattro da Gasperini. Tracce recentissime di quel tabù che nei 16 scontri diretti da quando Fonseca è alla guida recita 7 sconfitte e appena 3 vittorie. Di cui una allo Stadium, all’ultimo turno del campionato scorso, contro la Juve B, inteso come baby. A evitare alla Roma l’ennesima imbarcata hanno concorso un allineamento astrale favorevole che ha incrociato l’imprecisione di Lautaro e un liscio di Vidal, ma anche la rinascita del portiere Pau Lopez.
Quando il match pareva segnato, Fonseca ha riportato a galla la squadra sostituendo un disastroso Spinazzola con Bruno Peres e Veretout con Cristante. Il resto lo ha fatto Conte togliendo l’incontenibile Hakimi e Vidal per Kolarov e Gagliardini.
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