(La Repubblica - F. Bianchi) I razzisti e i violenti in futuro saranno costretti a pagare i danni: la svolta è vicina e, speriamo, porterà a stadi più civili perché quest’anno è stato davvero toccato il fondo. La Lega di serie A, sollecitata da molti club, è intenzionata a costituirsi parte civile. Mai successo finora, i club temevano ricatti: ma ora a portare in giudizio i violenti che espongono striscioni infami o fanno cori razzisti (più difficili da identificare) toccherà alla Lega che organizza il campionato. I soldi incassati serviranno per iniziative contro la violenza, o contribuire allo sviluppo del calcio giovanile o negli oratori. Ma dall’ultima riunione della Task Force del Viminale, prevista oggi, uscirà anche un forte pacchetto di misure per la prossima stagione.
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La Lega chiederà i danni agli ultrà violenti
(La Repubblica – F. Bianchi) I razzisti e i violenti in futuro saranno costretti a pagare i danni: la svolta è vicina e, speriamo, porterà a stadi più civili perché quest’anno è stato davvero toccato il fondo.
Il gruppo di lavoro, voluto da Alfano e coordinato dal prefetto Panico, non darà più alibi di club: la polizia farà la sua parte, come chiesto anche da Andrea Agnelli, ma le società dovranno mettere in atto una serie di misure di contrasto. E l’Osservatorio controllerà che siano adottate. Ecco di cosa si tratta: maggior impiego degli steward soprattutto nelle curve, sovente terra di nessuno; segmentazione di alcuni settori dello stadio per identificare chi fa cori razzisti; trasformazione della tessera del tifoso in una vera fidelity card; vendita dei biglietti on line. Il Viminale inoltre si augura che i club vogliamo finalmente tagliare quel cordone che li lega alle tifoserie più violente e ricattatrici. Nessun dialogo con certa gente, mentre vanno incrementati i rapporti con i tifosi perbene, come succede da anni all’estero e da noi solo in sporadiche situazioni. Insomma, la stagione 2014/15 sarà un banco di prova: la Figc, a giugno, cambierà alcune norme di complicata attuazione, ma dovranno cambiare anche gli atteggiamenti di una parte di tifoseria. E se non ci sta, a casa (o in tribunale).
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