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La Juve mostra i muscoli, Spalletti chiede aiuto a Dzeko

Un girone fa pareva che il mondo si potesse capovolgere: all’Olimpico, la Roma vinse soffrendo solamente nell’ultimo quarto d’ora, segnò persino Dzeko. Ora la situazione si è nuovamente ribaltata

Redazione

La Roma ha un'unica opzione a Torino: la vittoria. Altrimenti già a gennaio bisognerà dire addio ai propositi di un campionato da vertice. A fine ottobre aveva 11 punti di vantaggio su Allegri, era prima in classifica e la Juve dodicesima. Oggi ne ha sette in meno e rischiano seriamente di diventare dieci, perché sono tre mesi che la Juventus non fa altro che vincere, scrivono Gamba e Pinci su "Repubblica".

Un girone fa pareva che il mondo si potesse capovolgere: all’Olimpico, la Roma vinse soffrendo solamente nell’ultimo quarto d’ora, segnò persino Dzeko (è stata l’unica rete su azione dell’intero campionato). Ma non è la Roma a essere cambiata, bensì la Juve. A quell’epoca contro i bianconeri vinceva pure l’Udinese, o non perdeva il Frosinone.

Pure Spalletti fatica a non parlare di ultima chiamata, anche se si lascia prendere dalla tentazione di vedere il bicchiere mezzo pieno: «È l’occasione giusta per rientrare in corsa, ma dobbiamo credere di poter vincere. Se pensiamo di non farcela, è sicuro che non ce la faremo». Per il tecnico di Certaldo la Juventus resta l’avversaria peggiore: in vent’anni di carriera in A, Spalletti non l’ha battuta mai. Più del tabù a preoccuparlo sono gli “scialacquoni” della squadra nell’esordio con il piccolo Verona. Anche per questo in settimana ha lavorato a una Roma diversa. Si passa ai tre difensori, con De Rossi al centro della linea arretrata e cinque centrocampisti alle spalle della coppia Salah-Dzeko.