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La guerra dei taglia. Club e calciatori litigano sui soldi

LaPresse

Respinta la proposta di congelare quattro mesi di stipendi. La Serie A potrebbe riprendere il 2 giugno dopo i tamponi per tutti. In Belgio campionato finito

Redazione

Al tavolo del calcio l'unica partita che si gioca è quella per gli stipendi. Il confronto tra Serie A e calciatori ha prodotto ieri una frattura netta, lo scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Le società, strangolate da incassi mancati e dal rischio di riportare danni per 300-500 milioni di euro, chiedono ai giocatori un taglio significativo: sospendere 4 mesi di stipendi per pagarli a fine stagione. L'unica apertura dei calciatori è la rinuncia al mese d'aprile. Oggi la questione sarà posta all'assemblea straordinaria della Lega Serie A, ma su queste basi non c'è una trattativa. Le grandi società sono pronte ad avviare un discorso con i propri tesserati.

Intanto si pensa a ricominciare a giocare per il 2 giugno in concomitanza con la festa della Repubblica. Prima della ripresa però tamponi a tappeto per tutte le rose (ma anche per le mogli dei calciatori) e visite approfondite. Infine il primo paese a decretare la fine della stagione per pandemia è il Belgio, dove il titolo va al Bruges: non ci saranno retrocessioni, niente play off e 2 promosse dalla seconda serie con il conseguente allargamento del prossimo campionato a 18 squadre.