Pochi dubbi di formazione, nella testa di Di Francesco. Tantissimi, al contrario, sull’atteggiamento che la sua Roma riuscirà a tenere domani sera. Il tecnico sta preparando il ritorno contro lo Shakhtar dell’Olimpico, cercando di gestire gli sbalzi d’umore che la squadra ha dimostrato di continuare ad avere in campo. E così, mentre le idee sono piuttosto chiare su chi dovrà scendere in campo, l’attenzione maggiore di queste ore è legata alla testa dei giocatori.
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In difesa torna titolare Fazio a far coppia con Manolas (Florenzi e Kolarov esterni). Confermato il centrocampo dei big — De Rossi, Nainggolan, Strootman — anche se qualche dubbio è legato alla presenza dell’olandese, con Pellegrini che scalpita per avere una chance di partire dal primo minuto. Due terzi dell’attacco sarà diverso rispetto a quello contro il Torino: fuori i deludenti Schick ed El Shaarawy, dentro Dzeko e Perotti. Unico confermato del tridente offensivo, Ünder, punto fermo ormai degli equilibri: il turco è il giocatore che più ha cercato di fare qualcosa di più in fase conclusiva, rispetto ai colleghi di reparto.
"Contro lo Shakhtar dovremo avere equilibrio — ribadisce Di Francesco — perché è una squadra più brasiliana che ucraina. Sono sicuro che potremo metterli in difficoltà". All’andata la Roma ha perso 2-1, potrebbe quindi bastarle anche fare solamente un gol (e non prenderne) per superare il turno. "Secondo me più li faremo palleggiare, più avremo difficoltà — continua il tecnico —. Farò vedere la gara di andata ai miei ragazzi: se giocheremo come abbiamo fatto lì nei primi 50 minuti, possiamo qualificarci. Ma possiamo fare ancora meglio: io ho l’abitudine a guardare solamente davanti, e sono convinto che con l’aiuto dei nostri tifosi, ce la faremo. Saremo in dodici all’Olimpico, abbiamo bisogno del sostegno della nostra gente, ma dovremo essere noi a trascinarli con la nostra prestazione".
(F. Ferrazza)
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