Il cielo sopra l’Hallenstadion sparge nevischio e pioggerellina, il che qui è normalissimo. Meno normale è un presidente della Fifa sospettato di violazione dei diritti umani, tuonano le Ong, sempre più allarmate dalla prospettiva che il governo del calcio mondiale, incomparabile strumento di potere politico- economico, possa finire oggi nelle mani dello sceicco del Bahrein Ibrahim Salman Al Khalifa. «Un suicidio istituzionale», lo ha definito “Human Rights Watch”. «Un’assurdità» per tanti ex campioni europei e sudamericani, arroccati attorno a Gianni Infantino, segretario generale dell’Uefa.
rassegna stampa roma
Intrighi e polemiche: la Fifa sceglie il nuovo con i vecchi sistemi
E' delicata la posizione del presidente della Figc Tavecchio: il suo endorsement è per Infantino, ma il Coni di Malagò sa bene che Al Khalifa è il figlioccio politico del potente sceicco del Kuwait Ahmad Al Sabah, che al Cio potrà dirottare...
Nei giorni scorsi alcuni di loro, da Shevchenko a Figo a Cafu, si sono incontrati a Las Vegas per un evento sportivo e c’è chi ha ventilato addirittura la scissione contro l’intruso. «Se vince chi rappresenta una regione senza garanzie sui diritti e soprattutto lontanissima da dove il calcio è nato e si gioca sul serio, tanto vale andarcene per conto nostro ».
Come riportato nell'edizione odierna de "La Repubblica", è delicata la posizione del presidente della Figc Tavecchio: il suo endorsement è per Infantino, ma il Coni di Malagò sa bene che Al Khalifa è il figlioccio politico del potente sceicco del Kuwait Ahmad Al Sabah, che al Cio potrà dirottare voti preziosi verso Roma. Il Brasile, che le Olimpiadi le ha già avute, sta per ripudiare Infantino per Al Khalifa. L’Argentina tentenna.
(E. Currò)
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