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Insigne, punizione da 10. Troppo Napoli per la Roma

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Hanno fatto la differenza le motivazioni e la migliore condizione atletica degli azzurri

Redazione

Nel nome di Diego. Il Napoli travestito da Argentinaha spazzato via al San Paolo la Roma (4-0) e ne ha interrotto la lunga imbattibilità in campionato, in cui finora l’unico ko per la squadra di Fonseca era arrivato a tavolino con il Verona. Hanno fatto la differenza - sottolinea Marco Azzi a 'La Repubblica' - le motivazioni e la migliore condizione atletica degli azzurri, che hanno tenuto sempre in pugno la partita dall’inizio alla fine. Quello che una volta si chiamava Derby del Sole è scivolato via in un clima di ritrovato fair play, dopo gli anni di forti frizioni tra le due tifoserie. Poi la partita è entrata nel vivo e la squadra di Fonseca ha dato per un po’ la sensazione (sbagliata) di essere più in fiducia, dopo essersi subito resa minacciosa con Pedro. Demme s’è sistemato a protezione della difesa e con il passare dei minuti l’inerzia della sfida è cambiata.

L’emergenza in difesa ha infatti tolto progressivamente sicurezza alla Roma,costretta ad arretrare il suo raggio di azione per limitare i duelli uno contro uno tra Mertens e Cristante. Il Napoli ne ha approfittato per guadagnare metri e alla mezz’ora ha trovato anche il vantaggio con il protagonista più atteso della partita: Lorenzo Insigne. I problemi di Fonseca sono invece cresciuti con gli infortuni di Mancini e Veretout, che hanno tolto certezze ai giallorossi e ne hanno vanificato la reazione. Il Napoli ne ha dunque approfittato per arretrare il suo raggio di azione e colpire di rimessa, senza correre troppi rischi. Il bis di Fabian (19’) è giunto così quasi in modo fisiologico, poi il tris di Mertens (36’), quando Fonseca aveva già tolto Dzeko e alzato bandiera bianca. Infine il poker di Politano (41’), con una serpentina alla Maradona.