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Il Var a gentile richiesta: al calcio italiano piace l’idea

LaPresse

Come nel tennis e nella pallavolo potrebbe arrivare il "challenge", cioè il diritto assegnato ad allenatore o capitani di chiedere la revisione di un'azione dubbia

Redazione

Nel tennis si chiama challenge e ha messo d'accordo quasi tutti. Come nella pallavolo e negli altri sport in cui l’intervento della moviola può essere chiesto direttamente dai protagonisti in campo. Nel calcio no, non ancora almeno. Ma dopo il turno infrasettimanale da incubo il Var, così com'è, è tornato in discussione. Gianni Mura, su Repubblica, ha lanciato la proposta: dare ai capitani, o agli allenatori, il diritto di chiedere la revisione delle azioni dubbie. Su questo punto l'Italia è in prima linea con una proposta analoga presentata in via informale tempo fa alla Fifa, e all'Ifab (il board che custodisce il regolamento del calcio).

Il Var “su richiesta” è un'ipotesi tutta italiana, ma nessuno si espone apertamente: se gli arbitri non ne sono entusiasti, la Federcalcio in futuro potrebbe attuare meccanismi per vagliarne pro e contro, scrive Matteo Pinci su "La Repubblica". I maggiori sostenitori sono i presidenti della Serie A, attratti dall'idea di avere un ruolo nell’utilizzo della tecnologia. E se il rivedere gli episodi non avrebbe cambiato l’orientamento dei fischietti, magari avrebbe rasserenato Ancelotti (fermato per un turno dopo essere entrato in campo per calmare i suoi).

Anche questo aveva spinto tempo fa l’Italia a promuovere una discussione intorno al challenge nel calcio. La proposta era di concedere una o due chiamate per tempo agli allenatori che “obbligassero” l'arbitro a rivedere l’episodio incriminato. La proposta fu argomento di valutazioni internazionali, ma non accolta. Perché il calcio ha scelto di non seguire quella strada? Perché concedere il challenge vorrebbe dire certificare una sfiducia verso il Var. Chi avanza le richieste avrebbe poi un’aspettativa che, se insoddisfatta dalla decisione finale potrebbe far scaturire lamentele anche più accese. Per non parlare della possibilità che un allenatore affidi il monitoraggio degli episodi a un suo consulente esterno seduto al video, dove si valutano situazioni di gioco oggettive. L'idea del challenge ha un vantaggio evidente, però: rendere più trasparente la procedura di visione degli episodi chiave, in attesa della sala unica del Var a Coverciano: la stanza in cui dal 2020 verranno rivisti tutti gli episodi, e che permetterà di assistere alle decisioni degli arbitri in diretta.