rassegna stampa roma

Il potere di Higuain, le misure di Ancelotti e i piani anti-Juve. Roma e il rebus giovani

LaPresse

I giallorossi sono la formazione con i limiti più indefiniti. Kluivert e Ünder sono così giovani da essere capaci di tutto

Redazione

Il nuovo campionato che viene è nei nomi più che nei modi:  il vecchio Cristiano e il bambino Lautaro, le strisce diverse di Higuain, l’eleganza del fenicottero Ruiz e quella del suo precursore Pastore, i muscolacci di Emre Can e Bakayoko e la freschezza di Kluivert junior sono, grosso modo, le cose che sono cambiate in alta classifica, dove invece gli allenatori, e quindi gli stili di gioco, sono tutti gli stessi tranne che a Napoli, dove il passaggio da Sarri ad Ancelotti non è certo un atto rivoluzionario, in ogni caso. Come scrive Repubblica,  Per cercare novità anche ideologiche bisogna scendere nelle zone più paludose della serie A: il vero punto di rottura al conformismo tattico potrebbe essere l’Empoli di Andreazzoli mentre incuriosiscono molto tre allenatori esordienti di pasta molto diversa tra loro ma ugualmente ambiziosi, Pippo Inzaghi a Bologna, Julio Velazquez all’Udinese e Moreno Longo, tecnico che già da un paio d’anni è considerato un predestinato, a Frosinone.

In area scudetto, Di Francesco è quello con le idee più fresche e il materiale umano più malleabile, e la Romala formazione con i limiti più indefiniti. Il 4-3-3 è destinato a prendere una piega più tecnica, o banalmente più offensiva, con due mezzali che l’anno scorso, per tipologia, non c’erano: Cristante è formidabile nel gioco senza palla e Pastore lo è quando la palla la accarezza. Se l’argentino conserverà la salute, potrà fare la differenza. La Roma ha una forbice molto ampia tra potenzialità e fattori di rischio: Kluivert e Ünder sono così giovani da essere capaci di tutto. E a centrocampo arriva N’Zonzi.