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La Repubblica

Il carattere c’è, ma la squadra va completata

Getty Images

Mourinho ritiene di avere a disposizione dei buoni elementi, ma il cartello dei lavori in corso è ancora molto lontano dall’essere tolto

Redazione

La prima parte del ritiro romanista, che si è conclusa a Frosinone, contro il Debrecen, è stata per forza di cose molto legata alla figura di Mourinho, alla scoperta dei suoi metodi e delle sue preferenze, scrive Francesca Ferrazza su La Repubblica. E così la richiesta di un atteggiamento diverso, meno “molle” e scostante, da parte dello Special One ai suoi, è stato il tema ossessivo con cui il nuovo allenatore si è presentato e ha guidato la preparazione a Trigoria della squadra.  Ritiene di avere a disposizione dei buoni elementi, ma il cartello dei lavori in corso è ancora molto lontano dall’essere tolto. La squadra adesso è entrata nella seconda fase, con il ritiro in Portogallo, forte di alcuni punti appresi nella prima parte di lavoro romano. Per quanto riguarda i centrali (Mancini, Smalling, Ibanez, Kumbulla), Mou è soddisfatto, mentre rischia di essere un problema quello dei terzini. Con il ko di Spinazzola, la Roma è corsa ai ripari con l’uruguaiano Vina, che sta lavorando a Trigoria, isolato in quarantena. Calafiori è il secondo, sulla sinistra, mentre a destra non ha convinto Reynolds e c’è il solo Karsdorp ad essere affidabile, in attesa di capire quale sarà il futuro di Florenzi. La metà campo giallorossa è la zona che preoccupa di più Mourinho, e infatti il tecnico ci ha messo subito mano, chiedendo un rinforzo il cui arrivo è praticamente sfumato: Granit Xhaka. Veretout è infortunato dai primi di maggio e si è rifatto male, stavolta al quadricipite, senza aver mai giocato neanche un minuto delle amichevoli fin qui disputate. Villar finora non ha convinto in pieno lo Special One, che in quel ruolo vorrebbe un atteggiamento più aggressivo. Davanti c'è Zaniolo che sta di nuovo bene dopo quasi un anno di inattività e ha voglia di spaccare il mondo; Dzeko rinvigorito dal rapporto con il nuovo allenatore, e poi Mkhitaryan, El Shaarawy, il trequartista capitano, Pellegrini, e la giovane sorpresa che ha stregato Mourinho, Zalewski: l’attacco è il reparto che fa stare più tranquillo Mourinho, in attesa che arrivi anche il jolly per il reparto, l’uzbeko Shomurodov.