La Roma che non ti aspetti, quella che ha messo sotto l’Inter fermandosi a tanto così dall’affondarla solo per un gesto di puroautolesionismo, scrive Matteo Pinci su "La Repubblica". La Roma rinnovata intorno al nuovo sistema di gioco, il 3-4-2-1, non ha solo restituito risultati a una squadra che pareva morta, ma ha permesso di valorizzare un patrimonio tecnico che stava andando disperso. Il simbolo della rigenerazione si chiama Roger Ibanez. Mestiere difensore centrale, anni 21, nazionalità brasiliana: soltanto due settimane fa sarebbe stato necessario spiegare chi fosse ai tifosi della Roma meno attenti. L’acquisto a gennaio aveva sollevato diverse perplessità, ma il tempo ha pagato. La svolta è arrivata con lo spostamento al centro della difesa a tre a Brescia. Una scelta, quella di Fonseca, che ha permesso ha Ibanez di mettere in luce qualità tutt’altro che banali: senso dell’anticipo, capacità di giocare il pallone, forza fisica.
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Ibanez, talento sconosciuto. La rigenerazione passa da lui
Senso dell’anticipo, capacità di giocare il pallone, forza fisica: il tempo ha pagato le diverse perplessità sul suo acquisto a gennaio
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