Zaccagni e Ibanez sono i volti di un derby a un’unica direzione, ma bruciato da nervi e risse, scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Era dal 2012 che la Lazio non vinceva entrambe le sfide con la Roma, le è bastato un gol come all’andata, questa volta di Mattia Zaccagni. Il volto sventurato è quello di Ibanez che, come all’andata e come nel 2021, ha spianato ai rivali la strada per il successo, questa volta facendosi buttare fuori dopo mezz’ora per due cartellini sciagurati. Nel tunnel degli spogliatoi, nel post, proseguiva la coda della rissa dopo il fischio finale, con le espulsioni di Cristante e Marusic. La scintilla è il passaggio dei laziali per il corridoio che porta allo spogliatoio della Roma: mentre Romagnoli festeggia, Mancini esce dallo spogliatoio dicendo “Questo è il nostro corridoio!”. Da lì insulti e si sfiora la rissa, fino all’intervento di Lotito che si mette tra i due litiganti. A quel punto arriva anche Mourinho, autorizzato nonostante la squalifica. E parte lo scontro tra i due: “Che ti guardi?» e «questa è casa mia, tu qui nemmeno potresti starci”. Foti, invece, litiga con Luis Alberto: “Hai perso, stai zitto. Provocate sempre”. Il tutto sotto gli occhi di un delegato della procura.
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La Repubblica
Ibanez sbaglia, Zaccagni no. Il derby dei nervi va alla Lazio
Il difensore brasiliano
Prima degli scontri fuori dallo stadio e dei cori antisemiti della Curva Nord, ad infiammare l’aria erano state le provocazioni di Mourinho, a cui hanno risposto Romagnoli e Luis Alberto nel post partita.
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