Che l’allenatore più mediatico al mondo non parli per due mesi nel pieno della stagione sportiva fa effetto, scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Anche senza considerare tutto quello che succede intorno a lui.
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I silenzi di Mourinho fanno sperare il Brasile
La domanda, inevitabile, è: cosa passa nella testa di Mourinho? Di sicuro, è entrato nei sei mesi in cui dovrà decidere del proprio futuro: il suo contratto con la Roma scade nel 2024, ma quello che sta emergendo è che all’allenatore non piaccia accontentarsi. Vuol poter competere per vincere. E da qui a fine stagione dovrà capire se la Roma abbia la sua stessa prospettiva.
Il fair play finanziario ha complicato i piani. E ora c’è chi sta provando a infilarsi in questo rapporto non più idilliaco. È soprattutto il Brasile ad essersi fatto avanti, con serietà, per avere Mourinho. Un intermediario è sbarcato settimane fa in Europa per provare a capire quali siano termini e disponibilità. E dicono non sia ripartito troppo scontento. L’idea era averlo da subito, ma questo non si può fare: Mourinho non è disponibile a cambiare a stagione in corso. Questione di serietà, di impegni presi. Non vuol dire non poterne riparlare più avanti.
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