La Roma è ripartita, la società (ancora) no. Partiamo dai numeri delle ultime cinque partite. Ci dicono che mister tinkerman Ranieri ha colpito ancora una volta, scrive Piero Torri su La Repubblica. Undici punti frutto di tre vittorie casalinghe e tra queste il derby che ha sempre un valore speciale, due pareggi lontano da casa su campi difficili come quelli di Milan (con rimpianti) e Bologna (con sollievo); tredici gol fatti, quattro subiti; più tre punti rispetto alle stesse gare del girone d'andata; una media di due punti virgola due ogni novanta minuti che se proiettata e confermata sulle diciannove gare di un girone, vuole dire quasi quarantadue punti per una somma finale che sarebbe sessantacinque, due in più rispetto alla passata stagione e la quasi garanzia di una qualificazione europea; la conferma, gara dopo gara, di una squadra che ha ritrovato un'identità, un gioco, un'idea di come stare in campo a prescindere da chi si trova di fronte; il recupero di un giocatore che è fondamentale per la qualità offensiva della Roma, ovvero Paulo Dybala, campione come ce ne sono pochi in giro, ora (tocchiamo ferro) a posto dal punto di vista fisico come confermato dal secondo tempo (sottolineiamo secondo tempo) contro il Genoa in cui ha regalato perle tecniche; un ritrovato feeling con una tifoseria che non smette di confermarsi, oltre sessantamila pure contro il Grifone; infine la possibilità, speriamo definitiva, di cancellare definitivamente quei cattivi pensieri che avevano popolato il girone d'andata, soprattutto nel catastrofico intermezzo griffato Ivan Juric.


La Repubblica
I giallorossi sono ripartiti ma la società ancora no
Bene così. Però non altrettanto si può dire a proposito di una società che, al di là di operazioni di pure propaganda che poi si rivelano soltanto boomerang, è sprofondata di nuovo in un immobilismo che fatichiamo a comprendere, soprattutto se rapportato al continuo sforzo economico che la proprietà ribadisce settimana dopo settimana. Un immobilismo certificato da un amministratore delegato che ancora latita. Sono passati mesi dal licenziamento della dottoressa Souloukou, ma la casella dell'ad è ancora vuota. Si parla con insistenza del dottor Antonello (Inter), ma fino a oggi nessuna ufficialità. Ma l'immobilismo in questo mese di gennaio è certificato ancora di più da un mercato che, in entrata, nel momento in cui scriviamo, è ancora al punto d'inizio, ovvero non è arrivato nessuno, quando invece ci sarebbe stato bisogno di un decisionismo più veloce per andare a ridimensionare quei problemi (esterno destro basso, vice Dovbyk) evidenziati in tutto il girone d'andata. Monsieur Ghisolfi ha qualcosa (Le Fée già salutato) da farsi perdonare. Lo faccia in fretta. La Roma ne ha bisogno, soprattutto ora che arriva il periodo da tre partite in sette giorni.
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