Con Hermoso la difesa romanista è assicurata: nessun rischio per la porta, blindata pure dai guantoni di Svilar. Ma è il centrale spagnolo la vera rivelazione della retroguardia giallorossa nella prima stagione dell'era Gasperini. Senza Ndicka, Hermoso ha preso in custodia il reparto. Qualche giorno fa Gasperini l'ha battezzato "leader, esempio perfetto". Non solo in campo, ma nello spogliatoio: "Non le conoscevo, ma le sue caratteristiche lo hanno reso una colonna portante di questa squadra, non solo per le qualità tecniche". Lo scrive Niccolò Maurelli su La Repubblica. Hermoso è l'albero maestro di quel nucleo portante di giocatori che il tecnico elogia sempre, e che non può lasciare fuori. Anche se c'è il rischio di infortunio. Una certezza ritrovata dopo mesi di precarietà, come ammesso dallo stesso difensore: "Avevo la sensazione che il club stesse cercando profili diversi sono grato a Gasperini perché mi ha fatto sentire di nuovo il piacere di allenarmi e giocare".
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forzaroma rassegna stampa roma la repubblica Grinta, tecnica e parole da leader: così Hermoso si è preso la Roma
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