rassegna stampa roma

Giocatori in crisi fisica e mentale. La cura soft di Difra che spera in Blind

Il tecnico giallorosso è sotto pressione e si sta giocando tutte le sue carte

Redazione

Il ritorno a Trigoria dopo due giorni dal pesante ko in campionato contro la Samp non è stato di quelli troppo movimentati. In generale, l'atteggiamento di Di Francesco nei confronti della squadra è rimasto molto soft, quasi rassegnato nei confronti di un gruppo che non riesce a reagire in nessun modo. Una squadra in evidente crisi mentale e, in alcuni casi, fisica, con giocatori che sembrano spariti, vedi, su tutti (e chissà se è un caso), proprio Dzeko e Nainggolan (punito per i video di Capodanno), i due che sono stati a un passo dal lasciare Trigoria. In tempi diversi, ma entrambi nel mese di gennaio. Il mercato chiuderà oggi e alla fine ha visto partire solamente Emerson Palmieri. Monchi sta valutando Blind del Manchester United come eventuale sostituto. Ci sarebbe, in questo senso, la disponibilità del giocatore.  Resta un periodo di trattative che ha dato molto fastidio a Di Francesco, che si aspettava l’arrivo di un attaccante — un esterno alto vista la fragilità di Schick — figurarsi se aveva messo in preventivo la possibilità di perdere il centravanti. Ma, come sempre quando le situazioni precipitano, le responsabilità sono un po’ di tutti, e le soluzioni difficili da trovare. Così, a due mesi di distanza da una qualificazione in Champions arrivata come primi del girone, la Roma si ritrova sull'orlo di un precipizio che Di Francesco non sembra riuscire a gestire. Eusebio è sotto pressione, come mai gli era capitato nella sua carriera da allenatore, consapevole che almeno il quarto posto non può farselo sfuggire in questa stagione. I giocatori, molti dei quali accusati di essere tornati fuori forma dalle vacanze di gennaio, si sentono inconsciamente di passaggio e in piena crisi psicologica, di approccio alle gare. Contro il Verona, domenica, la Roma fuori casa proverà a ripartire, con lo spettro di un crollo che rischierebbe di diventare irreversibile.

(F. Ferrazza)