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Questione di feeling. Che non c'è. Perché Dybala e Soulé non sono compatibili. E davanti la Roma è a corto di complicità. Le stelle dell'attacco giallorosso parlano la stessa lingua, ma in campo non si capiscono. Non quando partono entrambi titolari, per lo meno. L'aveva sperimentato già De Rossi nell'agosto del 2024: la Roma perse in casa 2-1 contro l'Empoli. Ci ha riprovato Gasperini un anno dopo: prima contro il Torino, poi con l'Inter. Cambiano gli avversari, non i risultati: altre due sconfitte. Mentre la coabitazione a partita in corso sembra funzionare, come dimostra la vittoria di Pisa, quando Dybala cambiò la partita dalla panchina, ispirando l'azione che portò al gol proprio Soulé. Matias e Paulo, coinquilini di un reparto saturo di mancini: con loro Baldanzi, Dovbyk e ancora Bailey. Il piede simbolo del genio calcistico a Trigoria si blocca. Diventa fattor comune, marchio di ordinarietà e prevedibilità. Gasperini allora deve ingegnarsi, trovare soluzioni alternative.
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