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Festa post derby, Spalletti: “Per 3 mesi ho vissuto rinchiuso come all’Asinara”

"Fino all’altro giorno non ho mai dato un giorno libero e i giocatori non si sono lamentati. Tutto il resto viene dopo, anche le situazioni familiari migliori. L’allenamento mica finisce quando esci dal campo. Ora darò due giorni di riposo"

Redazione

Alla cena per i 26 anni di Pjanic, si sono festeggiati anche i 4 gol alla Lazio. Presenti De Rossi, Nainggolan, Strootman, El Shaarawy, Keita, Ucan, De Sanctis, Dzeko, Ruediger, Zukanovic, Szczesny, assente Spalletti, che non ama interferire con le serate che aiutano i suoi ragazzi a fare gruppo. Il tecnico ha vissuto in maniera molto intensa il suo ritorno alla stracittadina romana, talmente tanto coinvolto da esser beccato da alcune telecamere commosso a tal punto da asciugarsi delle lacrime. La gara era sui secondi finali del recupero e la tensione cominciava a sciogliersi, riporta Francesca Ferrazza su "Repubblica".

Per Luciano il ruolino di marcia da quando è tornato a sedersi sulla panchina della Roma è impressionante: in dodici partite, la sua creatura ha realizzato ventinove punti (vinte 9 e pareggiate 2), per una marcia che vede andar meglio solamente la Juventus. «Ma sono fortunato - sorride Spalletti - sono stato per tre mesi a Trigoria senza uscire mai, notte e giorno, mi sembrava di stare al carcere dell’Asinara. Fino all’altro giorno non ho mai dato un giorno libero e i giocatori non si sono lamentati. Tutto il resto viene dopo, anche le situazioni familiari migliori. L’allenamento mica finisce quando esci dal campo. Ora darò due giorni di riposo».