Da qualche tempo i rapporti tra Mourinho e Joao Sacramento si erano sfilacciati. Il giovane collaboratore che aveva affascinato Mourinho inviandogli un’analisi sul suo lavoro - scrive Matteo Pinci su La Repubblica - ha commesso errori che hanno compromesso il rapporto di fiducia con lui e con il resto dello staff. Ma soprattutto è con i giocatori che non funzionava: nessuna empatia, anzi. Lo spogliatoio lo ha rigettato. Come un corpo estraneo che non sente proprio. Condizione già emersa a Londra: anche lì si era dimostrato impopolare, e le sue indicazioni a bordo campo trovavano giocatori impermeabili. La fiducia che aveva meritato grazie alle sue capacità analitiche si è esaurita nei mesi romani. Erano già tre settimane che il tecnico aveva deciso l’avvicendamento, iniziando a fare colloqui. Una caratteristica, questa, a cui Mou tiene tantissimo: analizzare i profili, conoscere personalmente i candidati a lavorare con lui. Dialoghi sempre più approfonditi, non solo tecnici, ma anche emotivi e caratteriali.
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La Repubblica
Empatia zero, spogliatoio contro Sacramento: ecco perché Mou ha cambiato vice
Anche a Londra si era dimostrato impopolare, e le sue indicazioni a bordo campo trovavano giocatori impermeabili
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