rassegna stampa roma

Dzeko-Salah, così è nata la gol machine

La Roma di Spalletti ha siglato diciannove gol, meglio di qualsiasi altra in Serie A. Il tecnico segue passo dopo passo gli allenamenti dell'attacco e chi ne giova maggiormente sono l'egiziano e il bosniaco

Redazione

Dal 3-1 di Torino all'1-3 del San Paolo passa tutta la stagione della Roma di Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha cambiato la testa della sua squadra nel giro di tre settimane. Sono due gli aspetti principali: meno errori difensivi, ma soprattutto la continuità di occasioni create dall'attacco. Questo è dovuto dal metodico lavoro costruito in allenamento. Sedute di lavoro a reparti, con quello offensivo che viene seguito pedissequamente dall'allenatore. Ripetizioni intensificate con i movimenti ripetuti ossessivamente. Il risultato sono diciannove gol in Serie A, meglio di qualsiasi altra squadra, con due giocatori in risalto, Dzeko e Salah: 7 reti il primo, 4 l'egiziano, per un rendimento in crescita legato anche ai palloni che i due si scambiano. L'ex Manchester City sfrutta l'imponente fisico e cerca spesso il collega, che lo supporta con la sua impressionante rapidità.

Con la vittoria di Napoli è stato stabilito un record: Spalletti ha collezionato sedici punti nelle prime otto giornate di campionato, il suo miglior risultato sulla panchina della Roma. Il compito dei giallorossi adesso è quello di continuare a mantenere questi numeri nonostante il calendario si infittisca: giovedì l'Europa League, domenica il Palermo, mercoledì il Sassuolo e poi l’Empoli. La squadra dovrà combattere anche contro gli infortuni: confermati gli stop di Bruno Peres e Perotti. Per entrambi la prognosi medica è di 15 giorni, Spalletti dovrà gestire le risorse in queste che saranno le due settimane più compresse dall'inizio della stagione. La via più logica, a primo acchito, dovrebbe essere la stessa del San Paolo, la difesa a tre e mezzo, due centrali a centrocampo e un incursore, con Dzeko e Salah davanti, pronti a dare continuità al lavoro svolto fino ad ora.

(F. Ferrazza)