Edin Dzeko continua a muoversi bene in campo, aiuta i compagni ad alzarsi e abbassarsi a seconda delle esigenze, cominciando davvero a metabolizzare i movimenti che gli chiede Spalletti. Ma continua a non segnare. O a segnare troppo poco, ancora, per riuscire a entrare nel cuore dei tifosi, scrive Francesca Ferrazza su "Repubblica".
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Dzeko confermato. Derby, una maglia porpora e oro
Il centravanti bosniaco sta cominciando a metabolizzare i movimenti di Spalletti, ma continua a segnare troppo poco per riuscire ad entrare nel cuore di tutti i tifosi giallorossi, che da lui si aspettano di più
Al momento Edin ha realizzato due gol (Udinese e Spampdoria) e un assist (Cagliari), oltre ad aver rimediato due rigori. Che sarebbero stati tre se al Franchi non gliene fosse stato negato un altro abbastanza evidente. Numeri non fallimentari, se il giudizio sul centravanti partisse da questa stagione, e fosse alleggerito dal peso della scorsa, che però fa media. Una rete quasi ogni 4 partite, macigno statistico contro il quale Edin si batte. E che fa arrabbiare Spalletti, convinto delle potenzialità ancora inespresse del numero nove. Domani sera, allo stadio Olimpico, arriverà il Crotone per il turno infrasettimanale di campionato. E Spalletti schiererà di nuovo il bosniaco alla ricerca dell’amore di Roma.
Non si affievoliscono le discussioni sulla terza maglia indossata da De Rossi e compagni a Firenze, quella arancione a righine mal digerita dai sostenitori giallorossi. E la Nike avrebbe in serbo una divisa speciale, da collezione. Una special edition da indossare nei due derby, quelli che dovrebbero essere di Totti. Una maglia interamente rosso porpora, con le cuciture in oro e la scritta in piccolo, dietro il colletto, SPQR. Oro saranno anche i numeri e i nomi dei calciatori sulle spalle. Un omaggio alla tradizione dei romanisti, una divisa da collezione.
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